GIORNATA MONDIALE DELLE ZONE UMIDE: LA LIPU SVOLGE ATTIVITÀ DI DIVULGAZIONE ALL’I.I.S. “GALILEI-VETRONE” E ORGANIZZA PER DOMENICA UN’ESCURSIONE NELL’OASI “ZONE UMIDE BENEVENTANE”.
In occasione della Giornata mondiale delle Zone Umide, che si celebra il 2 febbraio, anniversario dell’adozione della Convenzione sulle zone umide di importenza internazionale, firmata a Ramsar in Iran nel 1971, la Sezione LIPU di Benevento ha organizzato due eventi: un’attività di educazione ambientale proprio sulle zone umide in una scuola di Benevento, svoltasi in data odierna, e una passeggiata nell’Oasi di protezione “Zone Umide Beneventane” prevista per domenica 4 febbraio.
L’attività di questa mattina ha visto i volontari della Lipu beneventana impegnati presso l’I.I.S. “Galilei-Vetrone” di Benevento dove hanno incontrato gli alunni di due classi: la 1°Q del Liceo Scientifico STEM Quadriennale e la 4°D del Liceo Scientifico delle Scienze Applicate. Ambedue le classi hanno partecipato alle attività della Lipu con il supporto dalla loro docente di Scienze Naturali, la prof.ssa Maria Concetta Nicoletti, che collabora oramai da due decenni con la Sezione Lipu di Benevento sulla tematica dei fiumi. Quindi gli alunni di queste due classi del Liceo Scientifico hanno assistito all’illustrazione dell’importanza delle zone umide internazionali e locali, curata dalla biologa Daniela Hildisch, e alla descrizione della fauna presente lungo i fiumi che attraversano Benevento da parte del delegato della Lipu beneventana, Marcello Stefanucci. Anche il dirigente scolastico dell’I.I.S. “Galilei-Vetrone”, prof. Giovanni Marro, ha partecipato all’evento volendo incontrare i volontari della Lipu e apprezzando l’attività di sensibilizzazione e di divulgazione ambientale. L’incontro si è concluso con la consegna al dirigente scolastico e alla docente di due pubblicazioni sulle zone umide realizzate negli ultimi anni dalla Sezione Lipu di Benevento: “Biodiversità e Zone Umide – Censimento dei piccoli specchi d’acqua nella provincia di Benevento”, curata dalla biologa Marta Kocsis, e “Oasi Zone Umide Beneventane” che parla dell’Oasi Lipu lungo 17 km del fiume Calore, comprensiva di 4 confluenze importanti con i suoi affluenti.
Per questo fine settimana, precisamente domenica 4 febbraio, è prevista invece un’escursione per osservare alcuni ambienti umidi dell’Oasi di protezione “Zone Umide Beneventane”, in particolare il tratto tra la confluenza Sabato-Calore e la confluenza Serretelle-Calore. L’escursione partirà dal Ponte Leproso e si snoderà lungo l’antico tracciato della Via Appia che un tempo transitava sul versante occidentale della collina della Gran Potenza, mentre oggi passa sul lato orientale. Conseguentemente ci si soffermerà anche sui beni archeologici e storici che si trovano nelle contrade S. Clementina e Serretelle (sponda destra) e per questo i volontari della Lipu saranno accompagnati da Erasmo Timoteo, responsabile locale del Forum Salviamo il Paesaggio ma anche cultore della Via Appia Antica presso Benevento, oltre che da Claudio Rocco, presidente del Comitato di quartiere S. Clementina, insieme ad altri volontari di questa organizzazione di quartiere e da una rappresentanza del gruppo attivo dei cittadini di Serretelle (sponda destra).
Questi eventi organizzati dalla Lipu sono volti a sensibilizzare cittadini, amministratori e tecnici locali sui valori e i benefici di questi ecosistemi fragili e minacciati promuovendo la loro conservazione e il loro ripristino. In molti paesi europei si è registrata nel XX secolo una perdita di oltre il 50% della superficie originaria di zone umide. Le cause sono da ricercare nello sviluppo urbano, nell’agricoltura intensiva, nell’inquinamento, nelle modificazioni del regime idrogeologico, nell’introduzione di specie invasive e nei cambiamenti climatici. Le conseguenze sono evidenti su animali e piante legate agli ambienti acquatici, come anfibi, pesci e uccelli acquatici, ma non solo. Infatti, “Zone umide e benessere umano“, il tema scelto dalle Nazioni Unite per la Giornata 2024, mette in evidenza l’importanza che ambienti come fiumi, laghi, stagni, acquitrini, lagune e litorali hanno anche per l’uomo stesso. Le zone umide contribuiscono in particolar modo alla conservazione della biodiversità, alla fruibilità di acqua dolce, all’attenuazione e regolazione dei fenomeni come le piene dei fiumi, alla fitodepurazione delle acque. La loro capacità di fissare carbonio presente nella biosfera aiuta a mitigare i cambiamenti climatici. Inoltre, questi ambienti sono importanti per l’itticoltura, mollusco coltura e per la produzione di sale.
La conservazione di zone umide sane e intatte è fondamentale anche per il raggiungimento di molti degli obiettivi dell’Agenda 2030, adottati dalle Nazioni Unite nel 2015, per uno sviluppo sostenibile.
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