IL CENTRO UNIVERSITARIO SANNITA ALLEANZA STUDENTI (C.U.S.A.S.) HA ADERITO ALLA MOBILITAZIONE NAZIONALE PROMOSSA DALL’UNIONE DEGLI UNIVERSITARI E CHE COINVOLGE IN CONTEMPORANEA ALTRE 25 CITTÀ ITALIANE.

Gli studenti dell’Università del Sannio chiedono al governo misure di supporto agli affitti, borse di studio, caro studio e bocciano la decisione di aprire agli studentati privati. “Vorrei un futuro qui“, è lo slogan scelto dai giovani dall’Unione degli Universitari in tutta Italia, per la manifestazione che si è tenuta anche a Benevento questa mattina a partire dalle ore 10.00 con un sit in in Piazza Roma, per poi proseguire in Piazza Guerrazzi sede del Rettorato dell’Università del Sannio.

“A livello locale, chiediamo all’Ateneo interventi urgenti – dichiarano i responsabili dal CUSAS del Sannio – in tema di parcheggi, trasporti, mense, salute mentale, e miglioramenti nella progettazione del ‘Palaunisannio’. A settembre torniamo nelle aule universitarie affrontando sempre gli atavici disagi. Gran parte del campus urbano si estende in zone delle città non raggiunte dai mezzi di trasporti pubblici, e qui vi è assenza totale di parcheggi”.

L’Università del Sannio, secondo quanto evidenziato dai giovani del CUSAS, ha bisogno di uno sforzo maggiore nel sostenere le reali esigenze degli studenti. Tante le difficoltà incontrate dai giovani che hanno scelto di restare nei propri territori d’origine e impegnarsi anche a qualificare la propria Università con concrete attività di promozione.

I rappresentanti del CENTRO UNIVERSITARIO SANNITA ALLEANZA STUDENTI ricordano che “Lo scorso anno sono state le rappresentanze studentesche ad intercedere con la Questura e con il Comando della Polizia Municipale per frenare le multe e gli atti vandalici subiti dalle auto dagli studenti. L’assenza di una mensa crea problemi soprattutto agli studenti pendolari: i servizi sostitutivi di erogazione dei pasti sono inadatti, chiediamo che l’impegno degli attori istituzionali coinvolti sia diretto alla creazione di una mensa pubblica, qualitativamente idonea ed accessibile a tutti.”

Richieste inappellabili e difficilmente confutabili, quelle portate all’attenzione delle istituzioni universitarie. Difficile non condividere le preoccupazioni dei giovani universitari e le più semplici necessità, in primis quella della mensa universitaria. Sembra quasi impossibile credere che ad oggi, dopo oltre 20 anni dalla sua istituzione l’Università del Sannio non sia dotata di una semplice ed ovvia mensa per gli studenti. Un tema questo che probabilmente scatenerà furiose ripercussioni sull’immagine stessa dell’ente universitario.

Un tema che i giovani del CUSAS hanno dimostrato di avere a cuore è poi quello del benessere fisico e psicologico dei loro colleghi di ateneo: “Sul tema della salute mentale – dichiarano nella nota stampa – chiediamo all’Ateneo di investire i fondi stanziati dal FFO per istituire un vero e proprio sportello di assistenza psicologica gratuita, a tal fine presenteremo le risultanze di un questionario anonimo che abbiamo diffuso tra gli studenti. Alla progettazione del PalaUnisannio presentata al Comitato di Ateneo per lo Sport, infine, rispondiamo che le strutture sportive ospitate nel Palazzetto sono esigue ed insufficienti a creare una ‘cultura dello sport’ nel nostro Ateneo.”

Tanti i temi trattati questa mattina nel corso della manifestazione “VORREI UN FUTURO QUI”, che dallo stesso titolo evoca un forte senso di positività che apre a possibili ed auspicate collaborazioni con enti ed istituzioni che hanno realmente a cuore il futuro dell’Università del Sannio.

In questa direzioni vanno le dichiarazioni degli organizzatori quando sottolineano: “Sebbene riconosciamo le difficoltà che il nostro Ateneo incontra nell’aumentare il ventaglio di servizi offerti agli studenti poiché penalizzato da un sistema di finanziamenti pubblici che avvantaggia sempre gli Atenei siti all’interno di tessuti economici più sviluppati (sul punto abbiamo presentato le nostre osservazioni al sindacato studentesco – UDU), tuttavia, contestiamo una poca attenzione posta nella risoluzione di problematiche sistemiche e locali che non consentono agli studenti di godere di un pieno diritto allo studio. Noi siamo quei giovani studenti che hanno deciso di restare qui e non emigrare: la nostra formazione avviene anche attraverso la partecipazione attiva alla vita pubblica del nostro Ateneo, il quale è strumento indispensabile a frenare lo spopolamento delle nostre aree interne”. E concludono: “Un Ateneo ‘a misura di studente’ deve intraprendere un dialogo prevalente con gli stessi studenti, concedere ampi spazi di autonomia alle associazioni studentesche e riconoscere alle rappresentanze un pieno ruolo istituzionale”.

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