“Puntare su qualità, valorizzazione, promozione dei vini da vitigni autoctoni pugliesi, come strategie di rilancio e consolidamento di un comparto che è tra i fiori all’occhiello dell’economia regionale. Stiamo mettendo in atto ogni azione, misura, intervento a difesa delle nostre produzioni di qualità. E l’ampliamento della lista dei vitigni autoctoni è per certo un ulteriore tassello nella difesa del ‘made in Puglia’”. E’ il commento dell’assessore all’Agricoltura della Regione Puglia, Donato Pentassuglia, in merito all’approvazione da parte della Giunta regionale della delibera che integra e amplia l’elenco dei vitigni originariamente e storicamente presenti da oltre cinquant’anni sul territorio pugliese.
“Si arricchisce, quindi, la lista dei vitigni autoctoni pugliesi riconosciuti o di antica coltivazione presenti da nord a sud della nostra regione. Per la precisione sono sette le varietà, il Moscato bianco b., il Montepulciano n., il Trebbiano toscano b., il Carrieri b., Cigliola bianca b., Santa Teresa b. e Uva Della Scala b., che si aggiungono ai vitigni già censiti, sia a bacca nera che a bacca bianca. Un ampliamento che ci consentirà, altresì, di allargare la platea dei produttori beneficiari dei contributi regionali come di quelli previsti dall’Ocm Vino per gli interventi dedicati alla riconversione, ristrutturazione e promozione anche sui mercati esteri.
La qualità delle nostre produzioni vitivinicole – conclude Pentassuglia -, l’unicità del terroir dei nostri prodotti, insieme alla straordinaria capacità imprenditoriale dei vitivinicoltori, ci assicurano la tenuta di un comparto che, nonostante il momento storico drammatico, riesce a dimostrare di essere resiliente, vuoi per la vocazione millenaria vuoi per la lungimiranza di saper intercettare innovazioni di processo e di prodotto”.
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