VINCENZO CONTRERAS PRESENTA UN AFFASCINANTE ROMANZO BREVE, IN CUI SI RACCONTA LA STORIA DI UN UOMO BRUTALMENTE ONESTO CHE DECIDE DI PALESARE QUELLA MASCHERA CHE TUTTI GLI ALTRI SONO CONVINTI DI POTER NASCONDERE. IN UN’OPERA RICCA DI SPUNTI DI RIFLESSIONE SI PARLA DELLA PRIGIONE IN CUI INCONSAPEVOLMENTE VIVIAMO, E DI UN ESTREMO ATTO DI PROTESTA DALLE CONSEGUENZE INASPETTATE.
Casa Editrice: Ali Ribelli Edizioni
Collana: Intrecci
Genere: Narrativa contemporanea
Pagine: 54
Prezzo: 10,00 €
«Signori e Signore, Ladies and Gentlemen, questo è il mio show, quindi mi raccomando, tutti concentrati su di me!».
“L’ultima occasione” di Vincenzo Contreras è un romanzo intrigante, animato da un lucido spirito rivoluzionario; narrato in prima persona, presenta un intenso protagonista che in poche pagine riesce a rivelare il suo complesso mondo interiore. Questo eccentrico personaggio ha deciso di compiere rapine a mano armata per contestare un sistema sociale, politico ed economico oppressivo, vero e proprio fagocitatore di pensiero critico, di libertà, di sogni e di coscienze. Egli si trucca il viso ispirandosi alla figura del Joker, re indiscusso del sovvertimento dello status quo, per denunciare l’assenza del libero arbitrio negli individui, che credono di gestire le loro vite quando in realtà sono ignobilmente manipolati. Il protagonista, proprio come la nemesi di Batman, cerca la sua personale e, forse, discutibile via per mostrare agli altri l’atroce verità dietro la patina di benessere illusorio in cui vivono.
Quest’uomo senza nome compie furti e rapine inscenando sempre il medesimo copione, con tempistiche scandite alla perfezione e con le stesse frasi ad effetto; quei momenti adrenalinici sono il suo spettacolo, e lui è l’attore che recita scoppiettanti monologhi di fronte a un pubblico che pende dalle sue labbra. Alla fine dispensa anche un catartico inchino, che sancisce la fine dello spettacolo e il compimento della sua ricerca di emozioni forti. Un giorno, però, una rapina va a finire male ed egli si ritrova a essere inseguito dalla polizia; invece di darsi per vinto, comprende la potenza di quel momento drammatico in cui può continuare a recitare, seppur senza copione: indossa quindi il cilindro e, salendo sul tettuccio della sua macchina, si esibisce per la folla curiosa che si sta assiepando intorno a lui. È un’occasione unica e irripetibile per gridare al mondo il suo atto d’accusa e per divulgare il suo manifesto sovversivo, benché sia conscio di uscirne martire e probabilmente sconfitto.
Vincenzo Contreras riflette sulle contraddizioni della società odierna, sul tempo sprecato in futilità, sulla libertà negata e su quella che egli definisce “la fabbrica di esseri umani”; il protagonista del suo romanzo potrebbe sembrare un ingenuo idealista ad alcuni, ma cosa ci resta nella vita se non crediamo più nei sogni e se non possiamo più prenderci il diritto di pensare ed agire con la nostra testa?
SINOSSI DELL’OPERA. Un uomo e una maschera che compiono rapine spettacolo, rapine di protesta, di contestazione verso un mondo, una società, un sistema che sembra avere scopi ben precisi: distruggere i sogni delle persone, annientare la loro possibilità di avere un pensiero critico, rubarne il tempo per evitare che la gente possa avere una vita migliore, una vita fatta di materialità superflua, da una totale assenza di bellezza ma piena di sogni accantonati, naufragati prima che una possibile ultima occasione possa portarla in salvo.
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