I pescatori oggi incontrano Papa Francesco, in un’udienza privata in Vaticano, nell’aula “Paolo VI”.

Un momento di riflessione, al quale partecipa anche l’Unci AgroAlimentare, con i propri cooperatori, lavoratori e dirigenti dell’associazione, in concomitanza con la Giornata mondiale della pesca, che come ogni anno, si è celebrata il 21 novembre.

La pesca è una delle più antiche attività umane, che porta con sé tradizione e innovazione, e che si cimenta da sempre con nuove sfide e difficoltà, con lo sguardo volto in avanti.

L’Italia e i diversi territori costieri che caratterizzano la penisola sono strettamente legati alla pesca, che rappresenta una realtà importante del settore primario, in grado di garantire prodotti di qualità ai consumatori, anche grazie alle rigorose normative che la disciplinano.

Negli ultimi anni la situazione per gli addetti del comparto è diventata sempre più complessa e delicata.

Nonostante la crescente attenzione rivolta alla tutela del patrimonio naturale marino, della biodiversità e degli stock ittici, la disponibilità al confronto con le istituzioni, il rispetto di leggi sempre più stringenti, nonostante la volontà di mettersi in gioco, la pesca è stata penalizzata dalle politiche dell’Unione europea, diventando un capro espiatorio della crisi ecologica che nel tempo ha investito il mare, come la terra ferma e l’aria, a causa di modelli di produzione, di consumo e di comportamento sbagliati, che si sono rivelati dannosi e irrispettosi dell’ambiente e delle bellezze naturali. Responsabilità diffuse, insomma, sono state fatte ricadere unicamente su una categoria.

Un atteggiamento che rischia di colpire in maniera irreversibile il settore, soprattutto in Italia, se non si crea un’inversione di tendenza, puntando su una visione della sostenibilità, che tenga conto anche degli aspetti sociali e occupazionali.

Le nuove difficoltà, aggiunte alle vecchie, hanno reso sempre più difficile, costosa e poco remunerativa la pesca professionale, nonostante si sia radicalmente trasformata, anche sotto il profilo tecnologico. Motivi questi che hanno ostacolato un ricambio generazionale tra i lavoratori e gli imprenditori del comparto. Ma la pesca comunque resta un’attività significativa sotto il profilo occupazionale e svolge un ruolo importante nei centri costieri e i pescatori possono assumere una funzione strategica contro l’inquinamento e la salvaguadria delle acque.

Attraverso la sensibilizzazione dei cittadini e dei consumatori, la condivisione autentica di obiettivi importanti che rigurdano il bene comune e la dignità delle persone e dei lavoratori, è possibile avviare un nuovo percorso, investendo politica, istituzioni, economia.

L’Unci AgroAlimentare, guidata dal presidente nazionale Gennaro Scognamiglio, rilanciando il proprio impegno quotidiano in questa direzione, esprime apprezzamento per il messaggio del prefetto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale della Chiesa cattolica, Cardinale Michael Czerny, che ha manifestato partecipazione per le gioie e le speranze, ma anche per le tristezze e le angosce dei pescatori, e ne condivide gli auspici di solidarietà, fraternità e di costruzione di un mondo migliore.

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