Uno straordinario doppio appuntamento nella giornata di sabato 16 marzo al Teatro dei Piccoli di Napoli per bambini (6+) e famiglie alle ore 11 e alle ore 16 (preacquisto obbligatorio su Vivaticket o al box office previo appuntamento) con lo spettacolo THIORO un cappuccetto rosso senegalese di Teatro delle Albe/Ravenna Teatro e Ker Théâtre Mandiaye Ndiaye.
Un racconto tradizionale, estratto dal cuore della letteratura orale, che è in modo indiscutibile uno dei racconti popolari più famosi di tutti i tempi e che ha rappresentato, e rappresenta ancora, molto più di quello che il pubblico possa immaginare. Una produzione che fa incontrare e mette in corto circuito la fiaba europea con la tradizione africana: gli spettatori – fatti accomodare direttamente nello spazio scenico – attraversano la savana, e non il bosco, e incontrano Buky la iena, non il lupo, in un viaggio immaginifico e bruciante attraverso l’Africa.
La fioritura afro-romagnola del Teatro delle Albe – attraverso un’intuizione di Marco Martinelli – comincia negli anni ‘80 con la costruzione di un meticciato teatrale che intreccia la lezione della tradizione teatrale alla ricerca del nuovo, acquisendo al suo interno dei griots senegalesi, coniugando drammaturgia, danza, musica, dialetti, invenzione e radici. Nel 2018 la sfida viene raccolta con grande successo da questo spettacolo in scena il 16 marzo nella struttura della Mostra d’Oltremare, ideato da Simone Marzocchi, Laura Redaelli e Alessandro Argnani, anche regista.
“THIORO è un lavoro a più mani, complice anche alcuni laboratori teatrali condotti con i più piccoli, in cui ognuno ha messo la propria sapienza per costruire una storia teatrale e raccontare una filosofia che, nata in Senegal, oggi proviamo a esportare in tutto il mondo con il nostro gruppo teatrale” – riferiscono in una nota gli interpreti Fallou Diop, Adama Gueye, Simone Marzocchi e continuano – “La storia di Cappuccetto Rosso è una storia di divoramento, il lupo divora la nonna o la nonna divora il lupo, non lo sappiamo. Alla luce del senso di paura che attraversa ancora le strade d’Italia, mentre si incrociano gli sguardi di italiani e immigrati – faccio io paura a loro o loro hanno paura di me? – bisogna far dialogare la savana, dove per giorni puoi non incontrare anima viva, e la foresta da cui provengono quei forestieri che hanno qualcosa da raccontare purchè trovino qualcuno ad ascoltare”. ll pubblico scoprirà come narrazioni ispirate ad uno stesso tema possano trovarsi non solo nel folklore europeo, ma anche nella tradizione del Lontano e Medio Oriente e in Africa in un ritmo pulsante grazie all’intreccio di diverse lingue, strumenti e l’interazione col pubblico.
Lo spettacolo sarà proposto anche per le scuole in repliche dedicate nelle giornate di giovedì 14 e venerdì 15 marzo e rientrano nella stagione di teatro e musica dedicata ai ragazzi, ideata e curata da Casa del Contemporaneo/Le Nuvole, I Teatrini e Progetto Sonora, in collaborazione con il Comune di Napoli e la direzione della Mostra d’Oltremare.
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