“I dazi entrati in vigore oggi per le merci prodotte con alte emissioni di CO2 al di fuori della UE, vanno nella direzione dei cosiddetti “dazi di civiltà” proposti da Fratelli d’Italia e consentiranno di difendere la competitività delle nostre imprese, su cui pesano oneri per rispettare parametri ambientali. E’ una misura importante, anche se noi di FDI avremmo voluto fosse più significativa per ricomprendere anche merci che entrano nel mercato unico europeo, ma prodotte da nazioni come la Cina senza rispettare i diritti umani e sociali delle popolazioni”.
Lo afferma il copresidente del gruppo dei conservatori al Parlamento europeo, Nicola Procaccini di Fratelli d’Italia, per l’entrata in vigore del cosiddetto Cbam, il nuovo dazio della ’UE per prodotti di alcuni settori, dal cemento all’acciaio, alluminio, fertilizzanti e altri.
In molte occasioni si creano condizioni di concorrenza sleale che penalizzano le imprese italiane ed europee, a vantaggio di Stati dove le normative climatiche sono spesso inesistenti. Non è ammissibile che gran parte dei costi della decarbonizzazione ricadano sulla UE che è invece responsabile di circa il 7% delle emissioni mondiali di CO2. E’ quindi importante disincentivare la delocalizzazione della produzione industriale fuori dai confini europei ed evitare che i nostri prodotti vengano sostituiti da importazioni di merci realizzate con sistemi ad alta intensità di carbonio.”, conclude Procaccini.
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