CON IL COINVOLGIMENTO DEI CITTADINI L’UNIONE DI CENTRO CONTRIBUIRÀ A RISOLVERE I PROBLEMI DELLE AREE INTERNE.
Alla conclusione della recente tornata delle Elezioni Europee, tutte le forze politiche in campo avrebbero dovuto riflettere sulla drammaticità dei dati relativi all’affluenza alle urne, che in Italia registra un forte calo rispetto alle ultime Europee del 2019 con una perdita di oltre 6 punti percentuali – sul dato nazionale – passato dal 56,13% al 49,58% degli aventi diritto. Ancora più problematico appare il dato della quarta circoscrizione quella Meridionale, dove l’affluenza è scesa addirittura al 43,72%. Di fronte a dati tanto sconfortanti, indice di una forte disaffezione dei cittadini alla partecipazione al voto, le forze politiche invece di interrogarsi del perché i giovani non vanno a votare con il primo partito diventato quello del non-voto, i politici non hanno trovato di meglio che proporre – dall’11 giugno ad oggi – solo conferenze stampe e comunicati stampa per informare i quotidiani locali, quelli regionali e nazionali, dei loro veri o presunti successi. Infatti a cantar vittoria sono state proprio quelle forze politiche che, pur uscendo sonoramente battute non avendo raccolto neanche una rappresentanza al Parlamento europeo non essendo riusciti a superare la soglia minima di sbarramento del 4% nazionale – esultano baldanzosi come se avessero conquistato il trofeo “Nike della Vittoria alata”.
Nel frattempo nemmeno una parola spesa sugli annosi problemi che attanagliano lo sviluppo della nostra provincia sannita che restano ad oggi ancora tutti irrisolti! Pensiamo alla drammatica situazione del sistema sanitario in cui versa la nostra provincia a partire dal nosocomio cittadino, al gravissimo problema della demedicalizzane delle ambulanze, alla scarsa inefficienza del presidio ospedaliero di Cerreto Sannita, alle urgenti necessità sanitarie dei cittadini della Valle Caudina con il temuto depotenziamento dell’ospedale di Sant’Agata De’ Goti, e così via. Per non parlare poi del nodo del sistema delle infrastrutture. Come è possibile bloccare il tentativo di dirottare l’acqua della diga di Campolattaro fuori dalla nostra provincia restando al territorio solo i rischi e i potenziali pericoli sismici della struttura di sbarramento delle acque del Tammaro? Cosa dire dei tempi quasi biblici del mancato raddoppio della raccordo autostradale per Caianello, della necessità del riammaglio della viabilità verso la Puglia, il Molise ed il Lazio, senza voler parlare della favola del depuratore della città di Benevento, della mancata messa in sicurezza della zona di Pantano a rischio di esondazione dal 2015 e non per ultimo lo stato di degrado del Parco verde di Cellaraulo o l’incompiuta delle tre gallerie di via Avellola dall’era Pietrantonio? Tante sono le problematiche sul tappeto e l’UdC – così come è nel suo stile – affronterà insieme ai cittadini questi argomenti con spirito costruttivo e di collaborazione per lo sviluppo del territorio sannita cercando di dare un contributo serio e concreto alla soluzione dei problemi che attualmente bloccano la crescita economica, occupazionale, culturale e sociale delle aree interne. Così mentre gli altri si dedicano a riflettere come porre rimedio alla loro sopravvivenza politica, l’UdC non assisterà in modo inerme, alla lenta ed inesorabile agonia del Sannio e dei suoi cittadini.
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