L’ARTISTA PORTA IN SCENA I DUE ATTI UNICI “‘O CAFÈ ‘E NOTTE E GHIUORNO” (CAFFÈ DI NOTTE E GIORNO) E “‘NTERR’ ‘A ‘MMACULATELLA” (SCALO MARITTIMO), TERZO CAPITOLO DEL SUO PROGETTO PRODOTTO DAL TEATRO PUBBLICO DI FORCELLA
Venerdì 5 gennaio, alle 21, al Trianon si è aperta la rassegna del mese di gennaio dedicata a Raffaele Viviani con il dittico di atti unici “‘O cafè ‘e notte e ghiuorno” (Caffè di notte e giorno) e “‘Nterr’ ‘a ‘Mmaculatella” (Scalo marittimo).
Presentato in anteprima di stagione l’anno scorso, torna in scena il terzo capitolo del progetto Viviani per strada, ideato e diretto da Nello Mascia e prodotto dal Trianon.
‘O cafè ‘e notte e ghiuorno, scritto nel 1919, è ambientato in una fredda notte d’inverno nel «caffè di terz’ordine» di don Alfonso. Per Mascia «l’atmosfera che vi si respira è un notturno gelido, che smentisce la retorica di una città ubriaca di sole, con i personaggi che vivono la loro tragedia esistenziale con tutto lo scetticismo, la fantasia e l’autoironia di cui è capace il popolo napoletano: si ride del folle scrittore che recita ad alta voce il copione improbabile che sta componendo; si ride del giocatore scalognato, del cameriere neghittoso e volgare e persino della famigliola dell’operaio disoccupato che ha deciso di trascorrere la notte nel caffè perché non ha più una casa che possa ospitarla».
Nell’altro atto unico, ‘Nterr’ ‘a ‘Mmaculatella, scritto nel 1918, ci troviamo al molo dell’Immacolatella, con il «transitrancheto» Washington che sta per salpare alla volta dell’Argentina con il suo carico di emigranti. In questo atto unico Viviani affronta il dramma dell’emigrazione, reso più drammatico dalla crisi economica e sociale originata dalla guerra, mettendo a fuoco quattro gruppi di personaggi: gli emigranti, poveri cafoni che hanno pagato caro il biglietto del viaggio, travolti da speculatori di ogni risma, belle energie costrette a disperdersi nel mondo; i passeggeri di prima classe, contro cui si accanisce lo sberleffo dell’Autore; poi ci sono «quelli che restano», perché costretti; e, infine, il sottoproletariato della gente del porto.
Con lo stesso Nello Mascia e la partecipazione di Giovanni Mauriello, nei due spettacoli saranno in scena Federica Aiello, Francesco Bellopede, Salvatore Caruso, Peppe Celentano, Francesco Del Gaudio, Angela De Matteo, Bianca De Matteo, Massimo De Matteo, Antonio Fiorillo, Antonio Maria Iorio, Pierluigi Iorio, Luca Lubrano, Roberto Mascia, Matteo Mauriello, Maurizio Murano, Serena Pisa, Ivano Schiavi e Federica Totaro.
La musica è eseguita dal vivo da Mariano Bellopede, che firma anche gli arrangiamenti e cura la direzione musicale, Francesco Del Gaudio (tromba), Paolo Forlini (batteria) e Davide Afzal (basso). Le scene sono di Raffaele Di Florio, i costumi di Annalisa Ciaramella, le coreografie di Ettore Squillace, le luci di Gianluca Sacco e il suono di Daniele Chessa. L’aiuto regia è Roberto Giordano.
Repliche sabato 6, domenica 7. venerdì 12, sabato 13 e domenica 14 gennaio, alle 21, tranne le recite domenicali previste alle 18.
La rassegna su Viviani proseguirà con “Io, Raffaele Viviani”, spettacolo diretto da Antonio Ferrante (da giovedì 18 a domenica 21 gennaio) e “Sottovoce”, per la regia di Ernesto Lama (giovedì 25 gennaio). Chiuderà questo ciclo vivianeo “La musica dei ciechi”, progetto e regia di Gigi Di Luca (da venerdì 26 a domenica 28 gennaio).
Il Trianon Viviani si avvale del sostegno del ministero della Cultura, la Regione Campania (fondi ordinari e Poc 2014-2020) e la Città metropolitana di Napoli, con il patrocinio di Rai Campania.
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