Omette di dichiarare nel 2013 la morte della zia convivente per ritirare indebitamente le sue 2 pensioni: quella di reversibilità e di invalidità civile. Una truffa andata avanti per anni scoperta solo grazie agli accertamenti del Gruppo della Guardia di Finanza di Torre Annunziata, che ha dato esecuzione ad un decreto di sequestro emesso dal Tribunale di Torre Annunziata, su richiesta della Procura. Responsabile della truffa una donna 50enne, residente nel comune di Santa Maria La Carità (NA), che aveva omesso di comunicare il decesso della zia convivente continuando a percepire indebitamente le pensioni di cui la predetta era titolare. I finanzieri della Compagnia di Castellammare di Stabia hanno individuato una posizione pensionistica riferibile ad un’anziana che, nonostante fosse deceduta nel 2013, continuava a “riscuotere” formalmente i redditi corrisposti dall’INPS a titolo di “reversibilità” e di invalidità civile. Le indagini svolte dalle Fiamme Gialle, coordinate da detta Procura della Repubblica, hanno permesso di accertare che le somme di denaro accreditate dall’INPS sono state puntualmente prelevate in contanti dalla nipote della beneficiaria, già convivente di quest’ultima ed unica cointestataria del conto corrente postale, per quattro anni successivamente alla morte dell’anziana parente. Poi le pratiche di accertamento e il decreto. La donna dovrà adesso restituire all’INPS quanto indebitamente percepito negli anni, con gli interessi maturati e le spese.

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