L’analisi del fine raccolto per il Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria: posticipato e di ottima qualità.
La resa è di circa il 35 – 40% in meno. Una vendemmia posticipata, di ottima qualità e con una quantità diminuita del 40%. Questa l’analisi del fine raccolto per il Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria .
“I vigneti di primitivo nella nostra areale sono apparsi appaiono vigorosi e in ottima salute. – spiega soddisfatto il presidente Mauro di Maggio – La vendemmia ha avuto 12 giorni di ritardo a causa di una primavera fredda e di una estate che ha tardato ad arrivare.
Tuttavia dal punto di vista fitosanitario le uve si sono subito presentate buone e, a determinare la giusta maturazione, ci ha pensato il nostro clima caldo con tramontana e la scarsità di piogge. Tutto ciò ha impedito la formazione di peronospora e altre malattie del vigneto”.
“La resa è bassa di circa il 35 – 40% in meno rispetto all’annata precedente – continua di Maggio – ma il frutto è di eccellente qualità con un’alta concentrazione di zuccheri. Sicuramente una vendemmia che sarà ricordata come una delle migliori. Si è iniziato dando spazio alla raccolta per gli alberelli che hanno subito presentato un carico basso per poi proseguire nelle zone costiere e, infine, nelle zone dell’entroterra”.
“Ci sono tutti i presupposti per trovare nei calici vini ottimi, corposi e con un bouquet tipico del Primitivo di Manduria Dop. – conclude di Maggio – Il lavoro in vigneto si è svolto in questi mesi in modo regolare, compatibilmente con le restrizioni e con le nuove norme emanate per la gestione dell’emergenza Covid-19. Ringrazio tutti i nostri viticoltori per l’impegno che quest’anno è stato ancora più intenso subito dopo il lockdown. Un lavoro che ha garantito la consueta cura dei vigneti e la qualità finale del prodotto. Il merito va soprattutto a loro”.
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