di Giovanni Loche
OLTRE 5 PUNTI PERCENTUALE SEPARANO IL PARTITO DELLA CAPITOLINA GIORGIA MELONI DA QUELLO GUIDATO DALLA SVIZZERA ELLY SCHLEIN.
In avvicinamento al 2025 lo scenario politico italiano resta sostanzialmente stabile, con una confermano di fatto della quasi inamovibilità partitica che accomuna un po’ tutte le compagini presenti in Parlamento. In sintesi: se gli italiani dovessero recarsi al voto domani, il risultato sarebbe scontato: la coalizione di centrodestra non avrebbe alcuna difficoltà a prevalere, in particolare perché guidato da una leadership coesa e un elettorato consolidato. Altro tema quello che riguarda il centrosinistra, il prossimo anno sarà determinante per definire con maggiore chiarezza e decisione una strategia politica più chiara e convincente per gli elettori, in grado di proporsi come un’alternativa credibile all’attuale maggioranza.
Qualche segnale di scricchiolio si manifesta in casa Cinquestelle, che secondo le analisi più attente sui flussi elettorali futuri, vedono la componente ex grillina guidata da Giuseppe Conte in forte calo, alcuni parlano di un vero proprio ruzzolone nei prossimi mesi. Il tutto frutto delle tensioni che ancora trovano ampio spazio sugli organi di stampa, circa la querelle che vede Grillo sul piede di guerra e fermamente intenzionato a creare non pochi problemi all’ex presidente del Consiglio.
Molto significativo è il graduale lavoro di crescita che ha manifestato la cosiddetta quarta gamba del Centrodestra a trazione meloniana: quei Noi Moderati che sotto la guida attenta di Maurizio Lupi manifesta un piccolo ma continuo trend di crescita; la media colloca Noi Moderati al 1,1 % ma in netta crescita rispetto a qualche settimana fa.
Non poca importanza assume il dato sul gradimento del governo guidato da Giorgia Meloni che si attesta al 41%, di gran lunga superiore al declino registrato da altri governi negli ultimi anni. Meloni, con il 42% di approvazione personale, incassa il consenso di osservatori internazionali e la fedeltà del suo elettorato.
Altro fronte in netta discesa è quello centrista legato alla sinistra; quello rappresentato da Renzi, Calenda e +Europa, che inevitabilmente soffre una crisi di consensi che indebolisce ulteriormente la capacità di aggregazione dell’intero centrosinistra a trazione “scheleinana”. A creare le maggiori preoccupazioni al cosiddetto campolargo è proprio il buon risultato dell’Alleanza Verdi-Sinistra che registrando un +2,4%, riesce a polarizzare la coalizione con un andamento più estremo, decisamente spostato a sinistra rendendo in questo modo più difficile attrarre voti moderati, essenziali per colmare il divario con il centrodestra.
Dalla Supermedia dei sondaggi, il voto alle liste è calcolato come la media degli ultimi 15 giorni e confronto con due settimane fa. Ricordiamo che gli istituti presi in esame da Youtrend/Agi sono: Demopolis (data di pubblicazione: 16 dicembre), EMG (13 dicembre), Eumetra (12 dicembre), Euromedia (11 dicembre), Ixè (11 dicembre), Quorum (9 dicembre), SWG (9 e 16 dicembre) e Tecnè (7 e 14 dicembre). La nota metodologica dettagliata di ciascun sondaggio considerato è disponibile sul sito ufficiale.
La Supermedia Youtrend/Agi è una media ponderata dei sondaggi nazionali sulle intenzioni di voto. La ponderazione include sondaggi realizzati dal 5 al 18 dicembre, ed è stata effettuata il giorno 19 dicembre sulla base della consistenza campionaria, della data di realizzazione e del metodo di raccolta dei dati.
(FONTE: https://www.youtrend.it/2024/12/20/supermedia-youtrend-agi-fdi-al-288-pd-al-235/)
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