Un fine settimana dedicato al teatro danza a Sala Ichòs per la Stagione estiva che riprende la rassegna Oltre la linea, ideata e curata da Rosario Liguoro. Gli spettacoli in scena sono prodotti da Akerusia Danza.

Sabato 22 giugno, alle 21, Fabrizio Varriale è autore e interprete di “Deviazione della rondine.  Accordo tra corpo, voce e musica”. L’assistente alla coreografia è Chiara Alborino, le musiche di Elio De Nicolo e Rachmaninov, il disegno luci di Ciro Di Matteo e la direzione e il coordinamento di Elena D’Aguanno.

Il progetto teatrale e performativo indaga la dimensione onirica, la paura di cadere e il desiderio di volare, l’aspirazione dell’essere umano al sogno e la riconciliazione del giorno con la notte.

In questo monologo danzato, Fabrizio Varriale ci porta a vivere la ritualità del teatro e della danza, immergendosi in una composizione di scene evocative e momenti rituali dedicati all’ universo onirico.

Una voce che diviene l’espressione del contenuto psichico, del rimosso, un atto di guarigione sciamanico, un’evocazione di immagini e memorie, per aprire un varco nella dimensione della notte e dell’umano.

A seguire, si terrà l’esito performativo di “Voices”, il laboratorio di scrittura corporea e drammaturgica condotto Chiara Alborino e Fabrizio Varriale.

Domenica 23 giugno, alle 19, Chiara Alborino e Fabrizio Varriale saranno in scena insieme con “Urgente restare” con i testi drammaturgici di Giuseppe Pompameo, Enrico Manzo. Il coordinamento e la direzione artistica sono Elena D’Aguanno, le voice over di Kalina Georgieva e Fabrizio Varriale e il disegno luci di Ciro Di Matteo.

Un processo danzato fatto di riflessioni sulla distanza interiore che può segnare lo spazio della relazione tra due persone ed il desiderio di trattenere i momenti vissuti sia passati che presenti, facendo in modo che restino impressi nella memoria, crediamo che questo sia quello che succede in ogni rapporto umano e d’amore tra le persone. La ricerca coreografica e teatrale, è liberamente ispirata alla contrapposizione di due visioni artistiche, la prima è quella derivante dalle opere di Marc Chagall che nelle sue figurazioni pittoriche rievoca la memoria con un trasporto emotivo e fortemente onirico, e la seconda è quella della fotografa India Lawton che al contempo sembra giocare sofferente con l’idea di essere dimenticati e cancellati.

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