Rispetto al 2019 aumentati di 10 punti percentuali
Gli europei che si esprimono positivamente sull’Ue sono aumentati di 10 punti percentuali, rispetto all’autunno 2019, arrivando a un totale del 50%. Lo rivela un nuovo sondaggio del Parlamento europeo condotto fra novembre e dicembre 2020 da Kanta.”Il messaggio di questo sondaggio è chiaro: i cittadini europei sostengono l’Unione europea e ritengono che l’Ue sia il posto giusto per cercare soluzioni alla crisi. Ma la riforma dell’Ue è chiaramente qualcosa che i cittadini vogliono vedere ed è per questo che dobbiamo lanciare la Conferenza sul futuro dell’Europa il prima possibile”, ha affermato il Presidente del Parlamento europeo David Sassoli.
Sette italiani su dieci – secondo la rilevazione – sono ottimisti sul piano per la ripresa Ue. A livello europeo, quasi tre intervistati su quattro (72%) ritengono che il piano di ripresa dell’Ue consentirebbe all’economia del proprio paese di riprendersi più rapidamente dagli effetti negativi della pandemia di coronavirus. L’Italia, con il 69%, è in linea con la media europea.
Il sondaggio rivela inoltre che sebbene la prospettiva individuale resti pessimistica di fronte alla pandemia, il 53% degli intervistati a livello Ue crede che la situazione economica nel proprio paese tra un anno sarà peggiore di quanto non sia adesso. Infatti solo un intervistato su cinque (21%) ritiene che la situazione economica nazionale migliorerà nel prossimo anno. Più della metà (52%) si aspetta che le proprie condizioni di vita individuali tra un anno siano le stesse di oggi, mentre un quarto (24%) ritiene che tra un anno starà anche peggio. Solo il 21% pensa che potrebbe stare meglio.
Tra gli altri dati anche quello relativo a cosa chiedono gli europei al Parlamento Ue. Probabilmente condizionato dalla situazione di difficoltà creatasi con la pandemia, il 48% degli intervistati mette al primo posto fra gli aspetti di cui l’Europarlamento dovrebbe occuparsi il contrasto alla povertà e alle disuguaglianze sociali. Questa risulta la priorità principale in tutti gli Stati membri, eccetto in Finlandia, Repubblica ceca, Danimarca e Svezia, dove la lotta al terrorismo e al crimine la precedono. Altre priorità a livello europeo sono la lotta al terrorismo e alla criminalità (35%), un’istruzione di qualità per tutti (33%) e la protezione dell’ambiente (32%). Gli italiani chiedono, fra le priorità, anche misure per garantire la piena occupazione (29%).
Per quanto riguarda i valori fondamentali che il Parlamento europeo dovrebbe difendere, gli intervistati italiani mettono al primo posto la parità tra uomini e donne (44%). In tutta l’Ue, invece questo aspetto è invece al secondo posto (42%), dopo la difesa dei diritti umani nel mondo (51%), la solidarietà tra gli Stati membri si posiziona al terzo posto, con il 41% (il 43% in Italia). Non da ultimo c’è la richiesta di un Parlamento europeo più forte. La pandemia e altre sfide globali come l’emergenza climatica sono infatti alla base della richiesta dei cittadini di una riforma dell’Unione europea. Con un aumento di 5 punti rispetto all’autunno 2019, il 63% degli intervistati desidera che il Parlamento europeo svolga un ruolo più importante in futuro. Gli italiani che vogliono un rafforzamento di questa istituzione sono il 59% (più 8 punti su ottobre 2019).
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