LA PROPOSTA DELLA GIUNTA PER OMAGGIARE GLI IDEALI DI GIOVANNI PASSANNANTE
Il 17 Novembre 1878, Giovanni Passannante, giovane cuoco nato a Salvia attentò alla vita del Re Umberto I mentre si trovava in visita a Napoli gridando: “Abbasso la Monarchia, viva la Repubblica Universale”.
L’amministrazione comunale di Satriano di Lucania, pur condannando il gesto di violenza di Passannante, vuole omaggiare i valori di libertà e giustizia che animarono tutti coloro che come lui, negli anni bui della post unificazione, si opposero alla politica repressiva dell’Italia monarchica e rifiutandosi di accettare le condizioni di miseria e povertà a cui sembravano condannati scelsero di lottare per cambiare lo status quo.
Per questo la Giunta Comunale, composta dal Sindaco Umberto Vita, il Vice Sindaco Donato Vignola e l’assessore Rocco Perrone, ha avviato l’iter per cambiare il nome di Piazza Umberto I in Piazza della Repubblica Universale.
Il cambio di nome della piazza principale del paese oltre ad esprimere simbolicamente la piena adesione ai valori della Repubblica vuole anche prendere le distanze da una figura storica quale il re Umberto I, che oltre ad essere il simbolo di una politica reazionaria ed elitaria nulla ha a che fare con la storia e la cultura locale.
Gli anni del suo regno rappresentano anzi una pagina buia per il Sud Italia e la Basilicata – Satriano compresa- che in quegli anni, a causa delle condizioni di povertà estrema, vissero il primo enorme esodo migratorio che ha spopolato molte regioni. Il gesto di Passannante è il frutto di quegli anni di miseria terribile per tanti italiani. Come ben scrisse l’economista belga Émile de Laveleye si trattò di un attentato non contro il re ma contro la monarchia <<come simbolo dell’ineguaglianza sociale>>, l’espressione del malessere e della voglia di riscatto di un intero popolo.
Per questo il Comune di Satriano, che oggi ha pubblicato la delibera di Giunta per il cambio nome, ha deciso di non intitolare la piazza direttamente a Giovanni Passannante ma all’ideale che inseguiva, la Repubblica Universale appunto, il cui nome urlò durante l’attentato al re e per la cui realizzazione diede la sua intera vita.
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