«Affidare alle farmacie le analisi cliniche potrebbe compromettere la qualità e la sicurezza delle cure, dato che le farmacie non hanno la stessa preparazione dei medici per eseguire determinate procedure e neanche le stesse apparecchiature. Bisogna ricordarsi infatti, che anzitutto le prescrizioni mediche sono necessarie per garantire la corretta cura e terapia dei pazienti, e sarebbe sbagliato limitare la libertà di prescrizione dei medici solo per risparmiare risorse. Inoltre, mettere a punto controlli e regolamenti rigidi sulle prescrizioni potrebbe creare ulteriori complicazioni e rallentare il processo di cura per i pazienti. Infine, l’idea di permettere agli ospedali di acquistare prestazioni direttamente dai medici potrebbe creare conflitti di interesse e favorire certi professionisti a discapito di altri, compromettendo la neutralità e l’equità del sistema sanitario».
Lo dichiara il consigliere nazionale di Unimpresa Sanità, Marco Massarenti. «È importante investire nel welfare e nelle politiche sociali per prevenire le malattie e migliorare la salute della popolazione nel suo complesso. Promuovere stili di vita sani, garantire un accesso equo ai servizi sanitari e sociali e ridurre le disuguaglianze socio-economiche sono alla base di un sistema sanitario efficiente e sostenibile. Costringere gli italiani a curarsi in tempi brevi solo ricorrendo a centri medici privati sicuramente non tiene fede a questo principio. Concentrare le risorse per migliorare le condizioni lavorative e salariali di questi professionisti per attrarre e trattenere i migliori talenti nel settore sanitario vorrebbe dire non solo garantire un ambiente di lavoro positivo e stimolante, ma anche assicurare la qualità delle cure e dei servizi offerti ai pazienti» aggiunge il consigliere nazionale di Unimpresa Sanità.
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