Roma – “Zingaretti continua a turarsi il naso e a non far nulla di fronte alla vergognosa condizione del campo nomadi di Castel Romano, quando invece dovrebbe essere lui ad lui emanare l’atto iniziale che segnerebbe la fine di quell’insediamento.
Infatti il campo si trova all’interno della Riserva Naturale Decima Malafede ed e’ stato autorizzato dalla Regione Lazio il 22 novembre 2005 in deroga alle misure di salvaguardia della legge regionale n. 29/1997 per il posizionamento ‘provvisorio’ delle popolazioni rom provenienti da Vicolo Savini”. Cosi’ in una nota Fabrizio Ghera, capogruppo di Fdi alla Regione Lazio, e Andrea De Priamo, capogruppo di Fdi al Comune di Roma.
“Nel corso degli anni il provvedimento di deroga e’ stato piu’ volte rinnovato, fino all’ultimo decreto del 2018 che lo estende sino al 2022. Come sempre Zingaretti ha evitato di prendere posizione- spiegano- con la motivazione che bisognava attendere il tanto annunciato programma di progressiva chiusura del campo nomadi, pur sapendo che il sindaco Raggi non lo avrebbe mai attuato”.
“Nel corso dei loro mandati non hanno mai nemmeno tentato di superare la terribile realta’ dei campi, se non con qualche sporadica e propagandistica assegnazione di casa popolare a scapito degli aventi diritto, rischiando di innescare il conflitto sociale nelle periferie- continuano Ghera e De Priamo- Ora Fdi, come gia’ fatto dal gruppo consiliare in Campidoglio, chiede al presidente del Lazio di revocare il provvedimento di deroga alle misure di salvaguardia della Riserva e di intimare al sindaco di Roma la chiusura del campo nomadi”. “Zingaretti e Raggi- concludono- devono smetterla di anteporre le loro schermaglie elettorali alla salute dei cittadini e dell’ambiente nel territorio del IX Municipio, esposti ai roghi tossici quotidiani, ai miasmi della discarica abusiva, al percolato dei rifiuti speciali nel terreno, a cui si sommano furti,aggressioni e atti delinquenziali di ogni genere”.
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