LA REGIONE AVVIA UNA NUOVA STAGIONE DI PROGRAMMAZIONE E DI SOSTEGNO AI TEATRI CALABRESI, ATTRAVERSO UN PODEROSO FINANZIAMENTO DI CIRCA 9 MILIONI DI EURO A SOSTEGNO DEL “PIANO TRIENNALE DEGLI INTERVENTI NEL SISTEMA TEATRALE REGIONALE CALABRESE 2022/2024”.
Nella seduta di martedì scorso in Consiglio regionale, il Piano triennale dei teatri ha unanimemente acquisito il parere positivo da parte della terza Commissione consiliare a seguito dell’audizione del dirigente generale del Dipartimento Istruzione Maria Francesca Gatto, che ne ha illustrato gli aspetti strategici e di programmazione.
“Dopo l’approvazione in Giunta regionale ed il parere positivo della competente commissione consiliare – dichiara il Vicepresidente della Giunta regionale con delega al ramo, Giusi Princi – possiamo concretizzare grandi e. per certi versi. inedite azioni di sostegno ai teatri calabresi che riceveranno esattamente otto milioni e settecentomila euro spalmati sui tre anni di vigenza del piano stesso. Questo permetterà agli operatori del settore, di prevedere, per la prima volta una programmazione più sostenibile a medio e lungo termine che consentirà agli stessi di organizzare le stagioni culturali con largo anticipo. Nei prossimi giorni saranno pubblicati i relativi avvisi ai quali potranno partecipare tutti gli esperti del settore. Saranno finanziate le seguenti tipologie di interventi: produzione e distribuzione teatrale, residenze teatrali e progetti speciali”.
“Inoltre, il forte impulso della Giunta Occhiuto al settore cultura – evidenzia il Vicepresidente – ha fatto sì che recentemente la Calabria sia stata una delle poche regioni italiane ad ottenere un consistente cofinanziamento da parte del Ministero della Cultura sulle ‘Residenze per artisti nei territori’ e sui ‘Centri di residenza’. Un risultato importante in quanto, sin dall’inizio del nostro mandato, ci siamo posti come obiettivo strategico condiviso con il Presidente Occhiuto, proprio quello di ridare forza alla cultura, doverosa centralità ai teatri e ossigeno ad un intero settore andato in affanno economico a seguito dei due anni di lockdown. La cultura – afferma infine Princi – fungerà così da vero motore del cambiamento economico e sociale della nostra regione, come diventerà per noi strategico l’ascolto, il confronto e l’attenzione ai bisogni reali rappresentati dagli esperti di settore”.
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