“SE È VERO, COME HA PROMESSO PUBBLICAMENTE  IL GOVERNATORE DE LUCA PUBBLICAMENTE, CHE LA REGIONE CAMPANIA NON HA ALCUN INTERESSE A LAVORARE AL BRAND CAMPANIA PER I NOSTRI VINI, DOVRÀ COMUNQUE SPIEGARE LO SPRECO DI 65MILA EURO”.

Così il consigliere regionale Livio Petitto, capogruppo in Campania di “Moderati e Riformisti” alla lettura di un decreto dirigenziale datato 1 dicembre 2022 per il “Progetto di studio: Posizionamento e percezione del brand Campania nei consumatori e nei distributori di vino in Italia. Impegno fondi a favore di Nomisma – Societa’ di Studi Economici Spa”.

Nello stesso atto viene fatto riferimento ad una variazione del bilancio regionale del 29 novembre 2022 per “Incarichi libero professionali di studi ricerca e consulenza e/o esperti per Commissioni, comitati e consigli”, relativamente all’Assessorato all’Agricoltura.

“Della necessità di far luce sulla spesa pubblica sostenuta dalla Regione – prosegue Petitto- per coinvolgere nell’affaire vino una società  che realizza ricerche di mercato e consulenze, ne avevo già parlato durante il confronto a Santa Paolina con l’assessore Caputo.

Carte alla mano, ecco la vergogna di 65mila euro buttati, sempre come si legge negli atti ufficiali, specificatamente in una delibera di giunta regionale datata 15 novembre 2022, con una previa indagine di mercato su una “proposta progettuale dello scorso settembre, dopo una attenta valutazione e dopo il reperimento delle necessarie risorse finanziarie…. Si chiede di rispettare i tempi previsti nella proposta per poter presentare i risultati al prossimo Vinitaly 2023”.

Ed infatti l’assessore della giunta De Luca ha iniziato a parlare di “Brand Campania” proprio in occasione della manifestazione di Verona dello scorso aprile, fino a calare di recente sul territorio una operazione bella e fatta.

Lo dicono gli atti ufficiali che, ancora una volta smentiscono il Governatore al netto del beffardo tentativo di lavarsene le mani.

Lo avevo detto e lo confermo- conclude Petitto- andremo a fondo di questa vicenda ed ora questi atti saranno inviati alla Corte dei Conti”.

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