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DIETRO LA DECISIONE DI BLOCCARE L’ACQUISIZIONE DEL PRODUTTORE DI TRENI TALGO CI POTREBBERO ESSERE I LEGAMI TRA L’UNGHERIA E LA RUSSIA

La Spagna ha bloccato un’offerta di acquisto da 600 milioni di euro per il produttore di treni spagnolo Talgo. L’acquirente? Un consorzio ungherese sostenuto dal primo ministro Viktor Orbán.

Il governo guidato dal primo ministro Pedro Sánchez ha affermato che l’acquisizione rappresenta una minaccia alla “sicurezza nazionale e all’ordine pubblico”. Questa decisione, rara all’interno dell’Unione Europea, ha sollevato una controversia internazionale e potrebbe avere conseguenze legali significative. Ma andiamo con ordine.

Cos’è Talgo?

La società Talgo, fondata nel 1942, è una delle principali aziende spagnole nel settore ferroviario. È famosa per aver sviluppato tecnologie innovative che le hanno permesso di diventare un leader nel mercato internazionale, con progetti che spaziano dall’Europa all’Asia, passando per gli Stati Uniti.

Talgo, inoltre, è nota per i suoi treni leggeri e ad alta efficienza energetica, che riducono il consumo di carburante e l’impatto ambientale. La sua influenza si estende non solo alla produzione, ma anche alla manutenzione e all’ingegneria ferroviaria, rendendola un attore strategico nel settore dei trasporti in Spagna e nel mondo.

Il suo ruolo nell’infrastruttura ferroviaria spagnola è cruciale, e la sua capacità di accedere a informazioni sensibili sulla rete ferroviaria nazionale ha contribuito alla decisione del governo di considerarla una risorsa strategica.

Il consorzio ungherese Ganz-Mavag, sostenuto da Corvinus, un’istituzione finanziaria statale ungherese, e da Magyar-Vagon, un produttore di treni ungherese, aveva presentato un’offerta di 619 milioni di euro per l’acquisizione di Talgo. L’offerta risale a mesi fa, quando la preoccupazione dei dipendenti, per questa compravendita, attirò la stampa spagnola.

Nonostante il consiglio di amministrazione di Talgo avesse espresso un parere favorevole all’offerta, considerandola “attraente” e “amichevole”, il governo spagnolo è andato in direzione contraria. Sanchez ha deciso di intervenire, citando rischi per la sicurezza nazionale, senza però fornire ulteriori dettagli sui motivi specifici del veto.

Un portavoce del ministero dell’Economia spagnolo ha dichiarato che l’analisi su cui si basa la decisione è in linea con le leggi nazionali ed europee sugli investimenti esteri e sul mercato interno.

In risposta, il consorzio ungherese ha annunciato che intraprenderà azioni legali contro la Spagna a livello nazionale e anche nei confronti dell’Unione Europea. La società acquirente intende difendere la legittimità della sua offerta, definendo la decisione del governo spagnolo “arbitraria” e priva di giustificazioni in quanto Talgo non è una società strategica e non detiene tecnologie che possano influire sulla sicurezza nazionale.

Cosa c’è dietro?

Il blocco dell’acquisizione ha messo in luce le crescenti tensioni tra gli Stati membri dell’UE e il governo ungherese di Orbán, noto per le sue relazioni con la Russia, nonostante l’invasione su larga scala dell’Ucraina da parte di Putin. Secondo alcuni media spagnoli e ungheresi, il governo di Madrid sarebbe preoccupato per i legami tra Budapest e Mosca e il potenziale rischio che tale acquisizione potrebbe rappresentare per l’infrastruttura ferroviaria critica della Spagna.

Un altro fattore che ha alimentato le polemiche è la partecipazione di Eximbank, una banca statale ungherese, che aveva concordato di fornire un prestito di 345 milioni di euro al consorzio Ganz-Mavag, coprendo oltre la metà del prezzo dell’offerta. Tuttavia, nonostante l’entusiasmo iniziale da parte di Talgo, il governo spagnolo, attraverso il ministro dei Trasporti Óscar Puente, ha dichiarato a marzo che avrebbe fatto “tutto il possibile” per impedire l’acquisizione, sottolineando l’importanza strategica di Talgo a causa del suo accesso a informazioni sulla rete ferroviaria spagnola.

Inoltre, l’Associazione Spagnola degli Azionisti Minoritari delle Società Quotata (AEMEC) ha dichiarato che avvierà anch’essa un’azione legale contro il governo Sánchez in Spagna e a Bruxelles, sostenendo che il veto è dannoso per gli azionisti di Talgo e che il processo decisionale è stato “pieno di irregolarità”.

Non solo economia

L’Unione Europea consente ai suoi Stati membri di bloccare acquisizioni da parte di investitori esteri in base a considerazioni di sicurezza pubblica, un potere che viene esercitato raramente ma che sta diventando sempre più rilevante con l’intensificarsi delle tensioni geopolitiche globali.

Il caso di Talgo potrebbe avere ripercussioni significative non solo in Spagna ma anche a livello europeo, poiché mette in discussione i limiti della sovranità nazionale nell’ambito del mercato unico europeo e solleva interrogativi sul bilanciamento tra la libera circolazione dei capitali e la sicurezza nazionale.

In conclusione, la decisione del governo spagnolo di bloccare l’acquisizione di Talgo da parte del consorzio ungherese Ganz-Mavag segna un punto di svolta nelle relazioni tra gli Stati membri e potrebbe aprire la strada a ulteriori interventi statali in settori considerati strategici.

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