“Ripartiamo dalla serietà delle competenze, ripartiamo dalla speranza di imparare, da quello che abbiamo vissuto, ripartiamo dando un nome anche alla nostra paura, alle nostre fragilità. Ripartiamo dai problemi che incrociamo, proviamo a guardarli in un modo diverso: già trasfigurati e trasformati, opportunità di vita per noi e per tutti”. (Ernesto Olivero)
Care lettrici e cari lettori,
ci sono momenti della nostra storia, personale e collettiva, nei quali l’unico modo per affrontare drammi che sembrano insuperabili è provare a impostare un futuro migliore.
Il progetto di questo blog, rivisitato nella sua veste grafica e nei contenuti, è nato in uno di quei momenti, nel pieno di una pandemia globale. Porta il mio nome ma è importante il sottotitolo (“Leggere tra le righe”) perché invece di raccontare cos’è successo, come i giornali che trovate ogni giorno in edicola, ha l’ambizione di andare oltre i fatti, di non farsi risucchiare dall’agenda quotidiana, e di confrontarsi con lo spazio di esperienza che ciascuno di noi costruisce all’interno della propria vita.
Questo blog ha scelto di dipendere dai lettori per essere libero di raccontare persone e storie e di prendere posizione, senza condizionamenti e senza reticenze. Un giornalismo non autoreferenziale e non urlato perché l’obiettivo non è condurre crociate ma mettersi a servizio delle notizie che non sempre si esauriscono nella scaletta del telegiornale.
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