Nel 1986 il sabato si andava a scuola, buona e giusta cosa la riduzione della settimana a cinque giorni. Era sabato il giorno 11 ottobre e io a quell’epoca avevo festeggiato da pochi giorni 8 anni.
In quel sabato compiva 72 anni mio Nonno Ettore, che mi ricordava sempre che la data coincideva con quella del primo avvistamento della terra americana da parte di Cristoforo Colombo e dei suoi marinai. L’ho sentito più volte esprimere disapprovazione su quella scoperta, poi capii il perché. Comunque in quel giorno guardammo insieme la televisione che trasmetteva da Reykjavík il summit proprio tra la scoperta del nostro Colombo, l’America, ma più specificatamente gli Stati Uniti, e l’Unionione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche. Una data che ha generato i cambiamenti dei decenni successivi. La fine della “Guerra Fredda” e della divisione del Mondo in due. Si incontrarono nella neutrale Islanda i due leader. Per gli Stati Uniti il Presidente Ronald Reagan è per l’Urss il Segretario Geberale del Pcus Michael Gorbachev. Reagan, 75 anni, con alle spalle una carriera hollywoodiana da attore e Gorbachev, 55 anni, russo di Stravropol cresciuto nel Pcus. Faceva freddo, arrivarono le auto davanti all’Hofoy, l’edificio in legno sede del vertice. Scese la delegazione sovietica incappottata. Il vento era freddo. Uscì dalla porta Reagan, già arrivato, e andò loro incontro per stringere la mano a Gorbachev. Il Presidente americano era senza cappotto. Si strinsero la mano e entrarono. Da lì iniziò la fine di un’era. Lo sapete perché Reagan non si era coperto? Doveva dimostrare al Mondo intero che non aveva freddo, che si sentiva forte e giovane. Michael Gorbachev, eletto da un anno alla guida del l’Urss, aveva un nevo vinoso sull’ampia fronte calva. Più volte gli suggerirono di toglierlo per una questione estetica. Rispose che un uomo pubblico deve pensare meno alla propria immagine, ma tanto ai problemi del Paese. Erano gli opposti che si incontravano. In quel giorno cambiava il Mondo. Quel vertice per il disarmo dalle cronache fu considerato un “nulla di fatto”, rileggendo nel tempo, invece, è stato un appuntamento importantissimo delle diplomazie.
Il 27 ottobre Giovanni Paolo II invitò e riuni’ le rappresentanze di tutte le confessioni religiose mondiali ad Assisi per l’incontro “Profeta della Pace”.
Nicola Tavoletta
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