Procedure più lunghe e farraginose per accedere alla cassa integrazione. Così il sistema dei professionisti che supporta le imprese nelle richieste degli ammortizzatori rischia di andare in panne. E soprattutto mette seriamente a rischio l’arrivo dei sostegni ai lavoratori. Commenta così con “Il Tempo”, Marina Calderone, Presidente del consiglio nazionale dell’ordine dei consulenti del lavoro, le possibili complicazioni, se non si interviene immediatamente, introdotte dalla norma con la quale il governo ha allungato il periodo della Cassa integrazione con causale Covid aggiungendo cinque settimane alle nove iniziali.
“In una nota dell’Ufficio legislativo del Ministero del Lavoro del 6 luglio è stato specificato all’Inps che l’accesso a scaglioni ai vari periodi di ammortizzatore sociale riconosciuti dalla legislazione di emergenza deve avere istanze separate da parte del datore di lavoro. Anche quando si vuol usufruire dell’intero periodo senza soluzione di continuità” dice Calderone spiegando i contenuti della lettera al Ministro del lavoro Nunzia Catalfo per lamentare alcuni problemi procedurali. Tutto ciò, aggiunge, comporta che “vi è una rigidità applicativa che si somma a quella della norma, la cui previsione dell’accesso a scaglioni ai vari periodi di ammortizzatore sociale riconosciuti dalla legislazione di emergenza rappresenta una farraginosità. Capiamo che il Mef abbia la necessità di monitorare il tiraggio di questi ammortizzatori sociali ma ciò non può appesantire i professionisti e allungare le procedure”.
Per la presidente del consiglio nazionale dell’ordine dei consulenti del lavoro, dover fare una doppia domanda comporta “intanto duplicare gli adempimenti formali, con speculare duplicazione degli incombenti per i datori di lavoro ed i professionisti che li assistono. Poi duplicare la verifica di termini, dei controlli e delle attività degli uffici dell’Istituto nazionale di previdenza sociale. Infine, aumentare, di fatto, i tempi e il rischio di ritardi. Si tratterebbe di un grave appesantimento della procedura, con ripercussioni in termini di efficacia”. Al ministro, riferisce infine Calderone, è stato chiesto “di correggere le indicazioni all’Inps, intervenendo anche con la Ragioneria dello Stato, e quindi di prevedere con apposito provvedimento una sola istanza di accesso agli ammortizzatori con causale Covid per l’intero periodo oggetto di tutela. Ne beneficerebbe tutta la procedura amministrativa e i lavoratori riceverebbero prima i sussidi degli ammortizzatori sociali”.
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