“Il tempo è galantuomo. La regione Campania ha presentato 37 richieste di chiarimento sul progetto del campo da Golf che si vorrebbe realizzare a Benevento con la benedizione del Comune. I funzionari della regione hanno ritenuto eccessivamente generiche le considerazioni della società che vuole realizzare il campo, in merito ai fabbisogni idrici connessi all’esercizio delle strutture. Inoltre è stato censurato il mancato accertamento delle autorizzazioni all’emungimento dei pozzi ed espresso fortissimi dubbi sulla depurazione dell’acque contaminate dai pesticidi utilizzati per la crescita dell’erba necessaria per la pratica di questo sport d’elite” dichiara Giovanni Seneca del Comitato Sannita per l’acqua bene comune.

Le censure della Regione Campania accolgono in sostanza le osservazioni che il Comitato sannita acqua bene comune aveva inviato all’ufficio Vas a marzo ed ad aprile 2024.

Un campo da golf a 18 buche, come quello che si vuole realizzare a Benevento, beve ogni 24 ore la stessa quantità di acqua consumata da un paese di 8.000-9.000 persone (Montesarchio o Airola per intenderci). Questi sono i dati riportati dall’ISPRA con un report del 2019.

“Del resto, – incalza Seneca – non c’è bisogno dell’Ispra, Istituto superiore del Ministero dell’ambiente, per rendersi conto della scarsità d’acqua nel mezzogiorno d’Italia e della diminuzione delle piogge anche nei mesi invernali. Abbiamo inviato al Comune di Benevento la relazione del 12 marzo 2024 del Commissario straordinario della siccità per far capire quali sono gli scenari attuali e le proiezioni future in merito alla situazione di “stress idrico” che il sud dell’Italia sta subendo. Non c’è bisogno della sfera di cristallo per vedere che non piove e quando arrivano le precipitazioni sono così violente da impedire alle falde acquifere di ricaricasi. Ma non c’è stato verso di far cambiare idea alla maggioranza comunale che ha ritenuto l’opera addirittura di pubblico interesse ed ha approvato la delibera, chiedendo di favorirne l’accesso al campo da golf alle fasce più deboli della popolazione, ai disabili e alle persone povere. Davanti alle difficoltà dei cittadini che fanno fatica ad arrivare a fine mese, facilitare l’accesso alla pratica di uno degli sport più costosi è la dimostrazione che si è perso il senso della realtà. Premesso che l’acquisto di una attrezzatura da golf di qualità media si aggira sui 1.300 euro, com’è possibile pensare che i poveri possano essere attratti dal golf, quando si fa fatica a mettere il piatto a tavola. Immaginiamo già le file di persone davanti a palazzo Mosti con l’Isee in mano per dimostrare il proprio stato d’indigenza, che aspettano per ottenere la tariffa agevolata. Grazie a Dio la Regione Campania ha espresso pareri del tutto diversi da quelli del comune di Benevento”.

Secondo il Comitato sannita il comune non ha compreso l’enorme portata del problema acqua ed i riflessi che ha sulla vita delle persone. “L’amministrazione comunale persevera in politiche di privatizzazione e adesso vuole consentire la realizzazione del campo da golf più grande del mezzogiorno, con enormi danni ambientali e notevole pregiudizio alla disponibilità della risorsa idrica” si evidenzia nella nota alla stampa.

“Davanti ai cambiamenti climatici in atto, alla scarsità d’acqua che i processi di privatizzazione nel nostro territorio rendono sempre più preziosa, riteniamo che è da irresponsabili realizzare un campo da golf a 18 buche nel Sannio. Invitiamo la politica ad abbandonare questo progetto folle e di prodigarsi per favorire sport più inclusivi e popolari, come l’atletica leggera, che aspetta ancora il completamento del “campo scuola” di via Duca d’Aosta, fermo da un anno, che nei decenni scorsi ha consentito la crescita umana e sportiva di tanti giovani in una realtà complessa come quella del Rione Libertà” conclude il responsabile Giovanni Seneca.

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