Da tutti e tre i partiti raccontano che i contatti tra Berlusconi, Salvini e Meloni sono stati costanti in tutte queste ore. Certo, l’ex premier si è concesso il coup de theatre di annunciare in anticipo il sì di Forza Italia nella mattinata di giovedì in collegamento coi gruppi parlamentari.
È stato ‘sventato’ il rischio di una scissione di Forza Italia e di una frattura nel centrodestra. Alla fine di una giornata sull’ottovolante, è questo il sentimento che prevale tra gli alleati di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia. Una consolazione per Matteo Salvini e Giorgia Meloni, che hanno dovuto mandare giù il ‘boccone’ amaro del sì allo scostamento di bilancio, per ‘salvare’ la coalizione. Ma non avevano altra scelta.
Secondo diverse fonti dei tre partiti del centrodestra, una parte di Forza Italia avrebbe avuto, nei giorni scorsi, contatti diretti con il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri. L’area, guidata da Renato Brunetta e dalla capogruppo Mariastella Gelmini, avrebbe portato avanti la trattativa con il titolare del Mef, che ieri ha detto di vedere con favore le proposte avanzate dagli azzurri in cambio del sì allo scostamento.
Una versione che non collima con quella dei diretti interessati, i quali sostengono di non aver fatto alcuna proposta che non avesse l’autorizzazione del Cavaliere. È possibile, comunque, che il presidente di FI abbia giocato su più tavoli, come spesso in passato. Quello su cui tutti concordano è che alla fine si è trovato a dover agire per mantenere l’unità di Forza Italia.
Dopo il vertice di mercoledì pomeriggio in cui i tre leader del centrodestra hanno convenuto che avrebbero preso una posizione unitaria sullo scostamento è stata la maggioranza di governo, nella notte, a tendere una mano a FI, accogliendo in parte anche le proposte di FdI e Lega.
Da tutti e tre i partiti raccontano che i contatti tra Berlusconi, Salvini e Meloni sono stati costanti in tutte queste ore. Certo, l’ex premier si è concesso il coup de theatre di annunciare in anticipo il sì di Forza Italia nella mattinata di giovedì in collegamento coi gruppi parlamentari mentre Salvini e Meloni frenavano perché non era ancora arrivato il documento del governo.
E il segretario leghista è andato di fronte ai giornalisti quando ancora non lo aveva letto con attenzione, tanto che ha chiesto a Meloni di girargli il testo appena l’ha incontrata a Palazzo Madama, pochi minuti prima dell’inizio della conferenza stampa. Ma, dopo il ‘colpo’ di Berlusconi, ormai il dado era tratto e non si poteva più tornare indietro.
Malgrado lo smacco, nella Lega si tira un sospiro di sollievo, perché il centrodestra non si è diviso. E perché il governo ha accettato una serie di interventi a favore di famiglie, imprese e partite Iva come chiesto da Salvini. Per ottenere questo risultato, la coalizione ha lavorato con impegno anche nel corso della notte, si sottolinea. Se il centrodestra fosse andato in ordine sparso non avrebbe incassato alcun successo. Dal punto di vista politico, è stato disinnescato il tentativo di spaccare la coalizione.
La prova di unità del centrodestra data oggi è la dimostrazione che l’idea di una federazione proposta da Salvini è la strada giusta – insistono nel partito di via Bellerio – ovvero la compattezza tra i partiti della coalizione consente di dare attuazione nel migliore dei modi, a livello parlamentare e nei rapporti col governo, alle istanze che vengono dal mondo produttivo e dai propri elettori, maggioranza nel Paese.
È una pia illusione quella di chi pensa di spaccare la coalizione di centrodestra, ha detto il segretario leghista. Unità e visioni inesistenti nella maggioranza di Pd-5 Stelle-Italia Viva-Leu, che sta insieme per pura contingenza ed è percorsa da litigi e tensioni continue.
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