In vista dell’imminente scadenza per la candidatura alla sperimentazione della Riforma quadriennale degli Istituti tecnici e professionali, la Regione Calabria, nelle sue articolazioni politiche e scolastiche territoriali, d’intesa con il Ministero dell’istruzione e del merito (Mim), ha promosso un’importante riunione, che si è svolta, oggi, in una sala gremita e partecipata alla Cittadella regionale, per informare tutti gli attori della filiera, sulle opportunità formative previste dalla riforma e curvate sulle competenze e sui profili occupazionali, richiesti dal mercato del lavoro calabrese per i prossimi anni. Le scuole avranno tempo fino al prossimo 12 gennaio per presentare le candidature.
Dopo gli interventi della vice presidente della Regione Calabria con delega all’istruzione e all’università, Giusi Princi, della direttrice dell’Ufficio scolastico regionale, Antonella Iunti, e per il Mim, di Carmela Palumbo, capo Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione, ha concluso l’iniziativa, in collegamento da Roma, il ministro dell’Istruzione del Merito, Giuseppe Valditara, il quale ha parlato di “una riforma importante per il Mezzogiorno. Una sfida che la Regione Calabria ha raccolto con grande concretezza e lungimiranza”.
“I miei complimenti alla vicepresidente Princi, alla direttrice Iunti e a alla scuola calabrese che sta svolgendo un lavoro eccezionale. Si tratta – ha aggiunto il ministro – di una riforma importante per tutt’Italia ma soprattutto per il Mezzogiorno dove abbiamo ogni anno più di un milione di posti di lavoro non coperti per mancanza di qualifiche. È un dato drammatico che ritengo sia un’offesa, un insulto ai nostri tanti giovani che hanno potenzialità straordinarie. È una sfida importante per tutte le associazioni di categoria che, infatti, hanno supportato unitariamente, con grande coraggio e intelligenza, questa riforma. Posso perciè dire che è una straordinaria occasione di competitività per il Paese. È una riforma che porta i giovani a inserirsi prima nel mondo del lavoro ma senza intaccare la qualità, anzi potenziamo l’italiano, la matematica, l’inglese, proprio quelle materie che tutte le rilevazioni internazionali hanno sottolineato essere deboli nel percorso di istruzione tecnico-professionale. Voglio sottolineare, inoltre, che questa riforma sarà attuata ad invarianza di organico, anzi i nostri studenti avranno un numero di docenti sensibilmente superiore a disposizione”.
“Stiamo lavorando anche per far sì che in Calabria e in Sicilia – ha affermato infine il ministro Valditara – possa nascere un’offerta scolastica tecnico-professionale di supporto alla formazione di tutte quelle maestranze, di tutte quelle competenze, quelle professionalità che saranno necessarie sia per la costruzione del Ponte sullo Stretto ma soprattutto per la gestione e lo sviluppo di quelle straordinarie potenzialità che questa opera genererà per il territorio”.
La vice presidente Princi, dopo aver messo in evidenza che “la Calabria è tra le prime Regioni in Italia a dare un contributo concreto per una più efficace declinazione formativa ed organizzativa della sperimentazione calata nel contesto calabrese”, ha sottolineato l’importanza di una formazione “che garantisca competenze tecnico specialistiche, proprio alla luce dei fabbisogni occupazionali del mercato calabrese per i prossimi anni”.
“Le competenze tecniche – ha spiegato – sono molto richieste dalle imprese calabresi che assumono addirittura il 67% di personale in possesso di diploma secondario, con possibilità di carriera interna completando gli studi universitari. Le maggiori difficoltà di reperimento di lavoratori si concentrano nel settore delle costruzioni e dell’ingegneria. Basti pensare che, per il solo 2023, degli 8.300 assunti previsti, il 53% è stato di difficile reperimento. Le previsioni occupazionali di entrate, in diversi ambiti, per il solo 2023, sono state pari a 108.000 dei quali, 72.000 con livello di istruzione secondaria e con difficoltà di reperimento del 41%. La formazione garantita dalla filiera tecnico professionale sopperisce a tale fabbisogno, anche alla luce dei fattori che modellano i futuri bisogni occupazionali del mercato del lavoro calabrese, la costruzione del Ponte sullo stretto e l’istituzione della Zona economica speciale unica che richiamerà nuovi investimenti e la nascita di nuove imprese”.
“Inoltre – ha aggiunto Princi – la Regione Calabria, per i prossimi anni, con oltre 200 milioni di euro, incentiverà i processi di cambiamento e sviluppo finanziando, con le risorse destinate alla ricerca e all’innovazione, la nascita di nuove imprese e l’innovazione e l’internazionalizzazione di quelle esistenti. Queste misure, sostenute con forza dal presidente Occhiuto e da tutta la Giunta regionale – creeranno bisogni occupazionali avanzati e consentiranno di aumentare in Calabria profili professionali sempre più specialistici e qualificati. Ecco perché la formazione prevista dalla filiera per cui si attivano le reti sostenute dalla Regione è importante. La sperimentazione a cui si stanno candidando tante realtà calabresi – ha infine dichiarato la vice presidente Princi – partirà dall’anno scolastico 2024/25, prevede 4 anni di studio negli istituti tecnici o professionali (non più 5), due anni negli Its Academy, con il diretto coinvolgimento di aziende partner e con successiva possibilità di passaggio all’università per completare il percorso”.
La capo dipartimento del Mim Palumbo ha illustrato nel dettaglio i contenuti e le finalità della riforma evidenziando che “questa anticipazione sperimentale conterrà tutti gli elementi che, poi, il disegno di legge sviluppa in modo sistematico. Le scuole usufruiranno di tutte le risorse di personale previste per i corrispondenti percorsi quinquennali. La sperimentazione – ha specificato – prevede il percorro quadriennale dell’istruzione secondaria di secondo grado ma le scuole avranno tutte le risorse di personale e finanziari commisurate al percorso quinquennale.
Secondo la direttrice Iunti “la Calabria ha bisogno di una sinergia tra mondo del lavoro e scuola. Pertanto – ha detto – ha bisogno di creare questa collaborazione e quindi il nostro lavoro con la Regione, ovviamente in piena sintonia col ministero, è proprio quello di supportare questa sperimentazione nel nostro territorio per vagliarne la valenza, la forza e l’efficacia anche per il rilancio del territorio calabrese. L’adesione c’è. Siamo quindi fiduciosi e soprattutto contenti che la Calabria si apra anche alle novità e a tutta una serie di attività e di azioni che sono sicuramente fondamentali per il rilancio della nostra regione”.
Presenti, tra gli altri, all’iniziativa gli assessori regionali Rosario Varì e Giovanni Calabrese e tutti gli attori della filiera: i dirigenti scolastici degli istituti tecnici e professionali, le Fondazioni ITS calabresi, il sistema datoriale, Unindustria, gli Ordini professionali, le Agenzie formative accreditate dalla Regione Calabria per l’obbligo formativo.
Sono intervenuti, altresì, i Rettori del sistema universitario calabrese con i quali la Regione ha sottoscritto, apposito accordo che consentirà il passaggio dall’istruzione tecnologica superiore (ITS) ai percorsi universitari, con il relativo riconoscimento dei crediti formativi e con conseguente possibilità di conseguimento della laurea triennale, per quanti studenti avranno concluso, la sperimentazione negli istituti tecnici o professionali prima e negli ITS Academy dopo (4+2 anni).
Nello specifico il protocollo è stato sottoscritto dalla vice presidente, Giusi Princi, dalla direttrice dell’Usr, Antonella Iunti, e dai Rettori Giovanni Cuda, dell’Università Magna Graecia di Catanzaro, Giuseppe Zimbalatti, dell’Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria, e da Francesco Scarcello, prorettore dell’Università della Calabria, in rappresentanza del Rettore Nicola Leone.
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