Il consumo di vino sta diminuendo a livello globale, soprattutto nei mercati tradizionali. Questo declino è causato da diversi fattori, tra cui la crescente tendenza alla moderazione, la maggiore competizione da altre categorie di bevande e il minore interesse dei giovani verso il vino. Nonostante le opportunità di crescita in alcuni segmenti, come il rosé premium e i mercati emergenti, l’industria del vino dovrà affrontare sfide significative per adattarsi a questi cambiamenti e garantire un futuro sostenibile.

Il mondo del vino sta attraversando un periodo di profonda trasformazione. Non si tratta di una semplice fluttuazione del mercato, ma di un vero e proprio declino strutturale, che sta ridisegnando i confini di un settore da sempre considerato un pilastro dell’economia e della cultura europea. Questo, almeno, è quanto fa presente l’IWSR, il principale fornitore di dati e informazioni sul mercato globale delle bevande.

Per decenni, il consumo di vino ha registrato un calo costante nei suoi mercati tradizionali, principalmente nell’Europa continentale. Per molti anni, questa flessione è stata compensata dalla crescita in mercati emergenti come Regno Unito, Stati Uniti, Nord Europa e Asia-Pacifico, con paesi come Giappone, Cina e Australia in prima linea. Tuttavia, nell’ultimo decennio, anche questi mercati hanno iniziato a mostrare segni di cedimento, con un calo dei volumi di vendita.

Nel Regno Unito, ad esempio, il consumo pro capite di vino ha raggiunto il suo apice nel 2009, per poi iniziare una discesa inarrestabile, interrotta solo da un breve rialzo durante la pandemia. Oggi, gli inglesi bevono circa il 14% in meno di vino rispetto al 2000. Negli Stati Uniti, il picco è stato raggiunto nel 2017, seguito da un brusco calo, anche se il consumo pro capite rimane superiore ai livelli del 2000. In Australia, il culmine è stato nel 2012, e da allora il consumo pro capite ha seguito una traiettoria simile a quella del Regno Unito, senza però beneficiare dell’effetto pandemia.

Ma cosa sta succedendo? Nonostante il numero di consumatori di vino sia aumentato in molti mercati importanti, come Stati Uniti, Regno Unito, Giappone e Corea del Sud, la domanda complessiva sta diminuendo. Questo fenomeno è legato a cambiamenti nelle abitudini di consumo, come la frequenza e l’intensità con cui si beve vino.

La ricerca del benessere e di uno stile di vita più sano sta spingendo sempre più consumatori a moderare il consumo di alcol, optando per alternative analcoliche o riducendo la frequenza di consumo. Questo trend è particolarmente evidente tra le giovani generazioni, influenzate anche dalla crescente visibilità del movimento “sober curious” sui social media.

Il mercato delle bevande alcoliche si è evoluto rapidamente negli ultimi anni, offrendo una varietà sempre più ampia di prodotti. I consumatori, soprattutto Millennials e Generazione Z, sono sempre più aperti alla sperimentazione e tendono a variare le proprie scelte, abbracciando una vasta gamma di bevande diverse.

Le giovani generazioni consumano vino meno frequentemente rispetto alle precedenti, a causa di cambiamenti nello stile di vita e nell’occasione di consumo. Il vino non è più percepito come una bevanda quotidiana, ma piuttosto come un piacere da concedersi in occasioni speciali.

Molti consumatori cercano brand e categorie più aspirazionali, optando per prodotti premium e ricercati come il rosé premium, i vini biologici o gli spumanti. Questa tendenza è alimentata sia dalla scelta di moderare il consumo di alcol, sia dalla riduzione del reddito disponibile, che spinge i consumatori a bere meno spesso, ma a scegliere esperienze più gratificanti quando lo fanno.

Le conseguenze di questa trasformazione sono evidenti nel mercato del vino. I vini di fascia bassa stanno registrando un calo delle vendite, mentre quelli di fascia alta mostrano una crescita, seppur in rallentamento. I mercati emergenti, come India e Sud-Est asiatico, offrono potenziali opportunità di crescita, ma i loro volumi relativamente piccoli non sono sufficienti a compensare il declino in altri mercati.

Il rosé premium, con il suo stile fresco e beverino e il suo packaging accattivante, sta contrastando il declino generale del vino, soprattutto nei mercati chiave come Stati Uniti, Regno Unito e Australia. Anche i vini bianchi, con i loro profili aromatici più leggeri e freschi, stanno guadagnando terreno rispetto ai vini rossi, spesso penalizzati da un aumento del grado alcolico dovuto ai cambiamenti climatici.

Nonostante le opportunità di crescita in alcuni segmenti, è probabile che il declino complessivo dei volumi di vino continui nel prossimo futuro. L’industria del vino dovrà adattarsi a questi cambiamenti, puntando su prodotti premium, sostenibilità e innovazione per conquistare nuovi consumatori e mantenere quelli esistenti. Solo così potrà affrontare le sfide del futuro e continuare a essere un protagonista del panorama enogastronomico mondiale.

 

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