In ambito turistico lo strumento che favorisce la tendenza delle imprese concentrate in uno stesso territorio ad avviare un processo di cooperazione e integrazione è quello definito dalla normativa italiana come Sistema Turistico Locale (STL).
Questi assetti turistico-terriotriali sono enunciati nell’art.5 della Legge quadro sul turismo, n. 135/2019, come “contesti turistici omogenei o integrati, comprendenti ambiti territoriali appartenenti anche a regioni diverse, caratterizzati dall’offerta integrata di beni culturali, ambientali e di attrazioni turistiche, compresi i prodotti tipici dell’agricoltura e dell’artigianato locale, o dalla presenza diffusa di imprese turistiche singole o associate”. Il secondo comma dello stesso articolo, inoltre, aggiunge che “gli Enti locali o soggetti privati, singoli o associati, promuovono i sistemi turistici locali attraverso forme di concertazione con gli enti funzionali, con le associazioni di categoria che concorrono alla formazione dell’offerta turistica, nonché con i soggetti pubblici e privati interessati”.
Con gli STL si intende favorire ed implementare la collaborazione e le sinergie tra enti pubblici e imprese private nella formazione di un prodotto turistico a livello territoriale e nella realizzazione di specifici progetti di sviluppo del turismo locale. Gli STL consistono in figure o tecniche di organizzazione turistica che possono rivestire le forme giuridiche di accordi di programma o patti territoriali e di partnership pubblico-privati, come i consorzi, ed il loro ruolo è quello di esaltare la partecipazione delle comunità locali nella progettazione integrata dell’offerta turistica. La definizione di STL mette in risalto il legame che esiste tra sviluppo turistico e risorse culturali e ambientali, agricoltura e attività artigianali, tipiche del turismo rurale, di un dato territorio che, a prescindere dai confini amministrativi, viene concepito come spazio caratterizzato da una forte identità e da relazioni fra ecosistema naturale, ambiente socio-economico, antropico e culturale.
Le componenti che consentono di individuare un STL secondo sono:
- Considerare il fenomeno turistico nella sua complessità ed eterogeneità di beni, servizi e operatori coinvolti;
- Favorire la creazione di un sistema integrato che tiene conto della salvaguardia ambientale, del principio di sostenibilità e della carryng capacity;
- Sfruttare le sinergie tra privato e pubblico per una pianificazione e promozione dell’attività turistica coerente;
- Esaltare l’identità turistica del territorio attraverso il coinvolgimento di tutti gli attori compresi i cittadini.
Gli STL sono, quindi, considerati strumenti strategici per far competere i territori rurali attraverso la configurazione di un sistema di offerta turistica che riprende il modello di integrazione a rete di tutti i soggetti pubblici e privati, i quali dovranno agire congiuntamente per sfruttare le economie di agglomerazione, che riducono l’intrinseca debolezza delle piccole imprese estremamente parcellizzate tipiche del settore e delle aree considerate. I progetti di sviluppo turistico rurale necessitano di essere progettati e gestiti in tutte le loro fasi da un soggetto giuridico ad hoc e il STL può svolgere tale ruolo.
In chiave strategica l’approccio sistemico all’offerta turistica di un territorio può essere identificato con il nome di Sistema Locale di Offerta Turistica (SLOT) ovvero “un insieme di attività e fattori di attrattiva che, situati in uno spazio definito, siano in grado di proporre un’offerta turistica articolata e integrata, ossia rappresentino un sistema di ospitalità turistica specifica e distintiva che valorizza le risorse e la cultura locali”.
Partendo dalla considerazione che una destinazione turistica è rappresentata da un’offerta in termini di prodotto, questa insiste però su un territorio caratterizzato da un certo assetto economico-sociale e organizzativo. L’offerta è garantita, perciò, da un aggregato eterogeneo e variabile di elementi che devono raggiungere integrazione e coordinamento per generare valore per il turista e per la comunità residente che, in termini di destination management, si traduce nell’esigenza di dare una dimensione collettiva alle strategie e alle azioni dei singoli attori. Il concetto di SLOT sembra coniugare l’aspetto territoriale del luogo con l’aspetto decisionale e comportamentale degli attori che in esso operano in chiave turistica. Secondo questo approccio “non è possibile definire i prodotti turistici a prescindere dagli elementi ambientali, spazialmente e temporalmente determinati, che ne costituiscono parte integrante e imprescindibile. Allo stesso modo non possiamo proporre una discussione su sviluppo e capacità competitiva di una destinazione turistica senza esaminare a fondo il comportamento degli attori che vi operano e le loro interazioni”.
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