di Nicola Tavoletta*
Un universo che conta 375.000 istituzioni tra associazioni, fondazioni e cooperative sociali, in aumento del 25% rispetto a 10 anni fa.
Gli italiani che partecipano ad attività associative sono 10,5 milioni, vale a dire 1 su 5 tra chi ha più di 14 anni. Gli italiani che lo sostengono con contributi sono 6,7 milioni, il 13% degli over 14. Il valore della produzione è stimato in 80 miliardi di euro e sfiora il 5% del Prodotto interno lordo. Gli addetti sono 900.000 (70% donne), ai quali si aggiungono 4 milioni di volontari. E’ quanto emerge da una ricerca condotta da Cnel, Fondazione Astrid e Fondazione per la Sussidiarietà.
Sono a riproporre tali numeri per evidenziare quanto sia importante l’interazione tra le Istituzioni, le imprese private e proprio il terzo settore, ciò anche in provincia di Latina, che in alcuni ambiti registra esperienze avanzate della “impresa per lo sviluppo sociale”.
Già in questi anni alcune amministrazioni comunali della provincia di Latina hanno ragionato o addirittura lavorato sulla coprogettazione, elemento centrale della riforma del terzo settore e probabilmente strumento decisivo nel PNRR, ma ora leggo, con interesse, che ci sono candidati a sindaco che finalmente hanno posto il tema come centrale nei loro programmi.
Altro discorso è quello del credito e nonostante i principali risultati della IX edizione dell’Osservatorio su “Finanza e Terzo settore” Ubi Banca – Aicoon (Associazione italiana per la promozione della cultura della cooperazione e del non profit) evidenziano in Italia un 96% di imprese che ha effettuato investimenti e un 78% soddisfatto della relazione con gli istituti di credito, qui in provincia, invece, ci sono difficoltà.
Ad esempio le filiali di molte grandi banche non hanno sportelli competenti per il terzo settore con la necessità di doversi rivolgere alle filiali a Roma degli stessi istituti, pur in questa fase di capacità di incontri online.
In questa riflessione pubblica nella quale evidenzio una maturazione della politica locale nella interpretazione del terzo settore, invece sottolineo le difficoltà con il mondo bancario.
Sento, inoltre, di voler rilanciare l’appello pubblico della nostra Portavoce regionale Francesca Danese alle Prefetture, al Ministero dell’Interno e del Welfare per delineare un percorso nuovo, innovativo di accoglienza e, soprattutto, di integrazione.
Quest’auspicio è nato, in questi giorni, mentre in pool le organizzazioni del terzo settore accoglievano nel Lazio 1200 afgani.
*Nicola Tavoletta, Portavoce provinciale Forum del Terzo Settore Latina
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