Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto al Quirinale, i vincitori del “Premio Leonardo” per l’anno 2023 con gli studenti vincitori delle Borse di studio. Dopo l’intervento del Presidente del Comitato Leonardo, Sergio Dompè, il Presidente Mattarella ha rivolto un indirizzo di saluto.
Hanno partecipato alla cerimonia il Presidente di Agenzia ICE, Matteo Zoppas, il Presidente onorario di Comitato Leonardo, Luisa Todini, la Vice Presidente di Confindustria per l’internazionalizzazione, Barbara Beltrame, il Capo dipartimento dei Vigili del Fuoco, Renato Franceschelli, rappresentanti di Agenzia ICE e del “Premio Leonardo”.
INTERVENTO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SERGIO MATTARELLA IN OCCASIONE DELL’INCONTRO CON I PREMIATI DEL “PREMIO LEONARDO” PER L’ANNO 2023 E CON GLI STUDENTI VINCITORI DELLE BORSE DI STUDIO.
Benvenute e benvenuti al Quirinale.
E’ un piacere accogliervi qui e sottolineare anche il livello che il Premio riconosce per essere assegnato.
Sono figure esemplari. Lei ha cominciato, Presidente, ricordando i successi sportivi di queste ultime quarantott’ore. Da Sinner e compagni, a Pecco Bagnaia, sono stati grandi risultati.
Ma è importante vedere come, nei vari ambiti della convivenza, il nostro Paese, insieme agli altri con cui collabora, esprime eccellenza, esprime protagonismo, esprime grandi risultati di successo.
I Vigili del Fuoco sono naturalmente nel cuore tutti, ed è un sentimento di riconoscenza universalmente condiviso nel nostro Paese, particolarmente acuto, riacutizzato, intensificato quando avvengono dalle emergenze.
Ma il ricordo di quegli interventi è sempre, costantemente, presente. Così come per tutte le esperienze ricordate qui.
Anche qui vi sono dei vasi di Venini. Anche al Quirinale, naturalmente.
Vi sono poi delle esperienze in cui tutti si imbattono, in qualche modo. Nella Formula 1 è difficile non imbattersi in qualche modo, naturalmente, o nel settore di successo alberghiero e turistico, con vari ambiti collegati.
Ecco, questa varietà di esperienze premiate, di successo, ricorda quanto sia importante sottolinearle, ma anche come indicazione pedagogica.
Si collega all’interesse – che apprezzo molto – per i giovani, per aiutarli nell’individuare la possibilità di esprimersi.
Abbiamo una giovane generazione che cresce, che è una magnifica generazione. Vorremmo fosse più numerosa, per la verità, e non fosse ridotta percentualmente, secondo gli indici demografici.
Ma è una magnifica generazione che interpreta le novità in maniera straordinariamente presente e consapevole. Novità che sono non soltanto quelle tecnologiche – così fondamentali e indispensabili – ma sono quelle di senso, di maturazione delle vicende internazionali.
I giovani sono una frontiera che incoraggia. Ed è giusto quindi incoraggiarli e sostenerli in questo percorso.
Lei ha sottolineato che il nostro Paese è pieno di ricchezze, di successo, di protagonismi, di capacità, mentre è dedito sovente a una ipercritica al proprio interno.
E’ vero, noi siamo un Paese ipercritico. E forse questo è anche un vantaggio. E’ preferibile a quello dei Paesi invece in cui manca totalmente il senso della critica in casa propria. Perché questo illude. Ed è meglio essere più critici del dovuto che non avere affatto questo spirito.
Ma noi siamo anche consapevoli di quanto c’è di successo, di protagonismo, di capacità, di eccellenza che il nostro Paese esprime.
Quello che io interpreto temporaneamente è un ruolo impegnativo ma privilegiato, nel senso che consente di conoscere il nostro Paese, nelle sue varie sfaccettature, dimensioni e articolazioni.
E quello che emerge, conoscendolo e interloquendo, incontrandolo, è la grande ricchezza che il nostro Paese esprime di valori di convivenza. Molto più di quanto – come lei diceva – abitualmente viene percepito, ma molto più intensamente di quanto noi stessi non pensiamo prima di incontrarci con queste realtà.
Il nostro Paese è straordinariamente ricco di spontanee propensioni e iniziative a vantaggio degli altri, di un senso della convivenza, della solidarietà vicendevole che è molto più alto di quanto le cronache non indichino.
E tra i valori che questo esprime vi sono i valori della cultura, della civiltà che il nostro Paese ha sempre custodito e custodisce.
Anche per questo è importante sottolineare i successi personali nella vita sociale, economica, imprenditoriale, amministrativa. Perché questa è l’espressione del sottofondo di valori che, nel nostro Paese, è fortemente presente.
Vorrei concludere rivolgendo i complimenti ai premiati, che sono figure esemplari della capacità di protagonismo e di successo.
Complementi al Premio per averli individuati così bene, con tanta precisione.
E complimenti ai giovani che manifestano la capacità di percorrere ugualmente strade di successo.
Benvenuti ancora, e auguri!
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