Le concentrazioni di cromo totale sono calate in alcuni punti del Sarno e dei suoi affluenti, durante il recente lockdown che ha bloccato parte delle attività produttive. E’ quanto risulta dagli ultimi prelievi di Arpac, i cui risultati sono stati confrontati con quelli di aprile dei tre anni precedenti. Sul parametro “cromo totale”, che concorre a determinare la classificazione dello stato ecologico dei corsi d’acqua ai sensi del decreto legislativo 172 del 2015, si sono registrati valori sensibilmente inferiori nel 2020 rispetto agli anni precedenti, in particolare in cinque stazioni di monitoraggio (due lungo il basso corso del Sarno, una lungo il Torrente Cavaiola, una lungo il Torrente Solofrana e una lungo l’Alveo Comune).
La diminuzione più evidente è stata riscontrata dalla stazione di monitoraggio del Torrente Solofrana: qui la media di aprile 2017-2018-2019 è stata di 187 microgrammi per litro, il valore 2020 è di 12,6 microgrammi per litro, 15 volte inferiore.
Non si sono invece riscontrate diminuzioni significative di altri parametri. L’indice LIMeco, che dipende anche dall’inquinamento proveniente dai reflui civili, non mostra miglioramenti. Non si sono riscontrate variazioni rilevanti delle concentrazioni dei principali inquinanti monitorati nell’ambito della classificazione dello stato chimico dei corsi d’acqua (ad esempio metalli pesanti). Le concentrazioni di Escherichia coli, uno dei parametri microbiologici indicatori di contaminazione fecale, sono in alcuni punti aumentate rispetto allo stesso periodo degli anni precedenti, probabilmente a causa del maggiore apporto delle acque di scarico delle abitazioni.. (Foto dalla rete)
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