Il Cammino dell’Appia Antica nasce con lo scopo di far vivere l’esperienza di percorre a piedi l’itinerario segnato dalla strada antica più nota al mondo, una infrastruttura viaria costruita dai romani, che collegava Roma, caput mundi, al sud della nostra penisola e ai porti verso l’Africa e l’Oriente. 600 chilometri di strada percorsa per secoli da eserciti, viandanti, commercianti, a piedi, a cavallo, in carrozza.

L’idea di realizzare un Cammino è nata dall’esperienza di Paolo Rumiz, Irene Zambon, Alessandro Scillitani e Riccardo Carnovalini che hanno percorso a piedi, nel 2015, l’intero sviluppo dell’Appia Antica. Camminatore e cercatore di vie di lungo corso, Riccardo Carnovalini ha studiato minuziosamente l’itinerario sulla base delle più attendibili fonti bibliografiche e cartografiche, e con la traccia GPS che ne è derivata, ha guidato la spedizione da Roma a Brindisi. Nel libro “Appia” edito da Feltrinelli, Rumiz racconta questa moderna e complicata esplorazione, mentre Carnovalini descrive le 29 tappe del viaggio e disegna le 31 tavole dei nodi più complessi del percorso. Al link https://www.feltrinellieditore.it/news/2016/06/08/appia/ sono scaricabili le tracce GPS del percorso effettuato e le tavole dei nodi messe gratuitamente a disposizione di tutti. Sulla base delle tracce di Carnovalini il Ministero ha iniziato il progetto di realizzazione del Cammino, pensando da un lato agli aspetti storico-archeologici e dall’altro alla sicurezza di chi volesse percorrerlo.

Non sempre sarà possibile calpestare i basolati e la pavimentazione dell’antica strada per vari motivi: diversi tratti sono stati distrutti, altri sono stati coperti dall’invasione edilizia o dall’asfalto dell’attuale Strada Statale Appia, altri ancora non sono ancora stati scoperti.

Il progetto e la realizzazione del Cammino è in itinere: la gara per la progettazione esecutiva del cammino che porterà alle successive attività operative per la posa in opera della segnaletica, la messa in sicurezza dei tratti pericolosi, la realizzazione delle aree di sosta e di eventuali infrastrutture necessarie al superamento di barriere naturali o artificiali, è stata assegnata. Questo vuol dire che l’attuale percorso indicato nell’atlante non è in sicurezza perché spesso segue strada asfaltate molto trafficate senza protezioni per i pedoni, o prevede l’attraversamento di fiumi e torrenti dove non è presente alcun ponte, oppure si perde in campi coltivati o è sbarrato da cancelli e muri.

 

Quindi attualmente chiunque voglia percorrere qualche tappa del cammino, lo fa a suo rischio e pericolo, conscio del fatto che in realtà il vero Cammino non esiste ancora.

Intanto sono intervenute le misure restrittive imposte dalla diffusione dell’epidemia di Coronavirus, che hanno portato ad un rallentamento di tutto il processo di realizzazione. Per questo motivo, in questo frangente, ci stiamo dedicando ad arricchire di contenuti il sito del Cammino, così da rendere disponibili informazioni che consentiranno a tutti di studiare il percorso, la storia della consolare, i luoghi ed i paesaggi toccati dal tracciato, ed eventualmente di programmare un viaggio lungo l’Appia Antica da portare a compimento quando l’emergenza  imposta dal virus sarà finita e i lavori di segnaletica e messa in sicurezza saranno terminati.

Percorrere le 29 tappe del Cammino consentirà di attraversare 4 regioni, percorrendo metà dello stivale e attraversando paesaggi diversi, antichi borghi, ponti e monumenti archeologici, tratti autentici di strada romana, ma anche aree degradate o fortemente antropizzate. Si incontreranno culture, dialetti, tradizioni, cibi, popoli e mestieri diversi.

Il Cammino dell’Appia Antica sarà un’esperienza di vita, da affrontare con lo zaino in spalla, percorrendo la storia, i luoghi e i popoli della nostra Italia.

 

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