I sistemi di coltivazione delle vigne sono numerosi e incidono in maniera considerevole sull’aspetto estetico e qualitativo delle viti. I principali sistemi di allevamento sono: Alberello, Guyot, Sylvoz, Cordone speronato, Pergola.
Alberello: è il metodo più antico, praticato soprattutto nel bacino del Mediterraneo. Il fusto della vite viene mantenuto corto, intorno ai 30 e 60 centimetri da terra, e porta alla sommità normalmente 3 o 4 branchie, ognuna provvista di 1 o più speroni da cui sviluppano i tralci.
Guyot: è il più diffuso nella viticoltura europea, utilizzato oramai un po’ dappertutto dal sud al nord Italia, Francia, Spagna e buona parte d’Europa. Il fusto è portato ad un’altezza di circa 30-80 centimetri da terra e presenta uno sperone con 2 gemme e un capo a frutto di media lunghezza con di norma 5-15 gemme.
Sylvoz: è un prende piede molto velocemente in tutta Europa, Italia compresa, Il fusto viene portato ad un’altezza compresa tra i1,5-1,8 metri e si fa sviluppare una branca appoggiandola a un filo di ferro orizzontale con capi a frutto che verranno potati a 6-8 gemme, curarti a forma d’archetto e legati a un filo sottostante.
Cordone speronato: è indicato per la lavorazione con macchinari agricoli, il ceppo della vite può arrivare a un metro d’altezza in cui un germoglio di circa 5-7 gemme è legato orizzontalmente a un fil di ferro.
Pergola: antico sistema d’allevamento è diffuso in Trentino Alto Adige e nella Valpolicella e in alcuni territori del Mezzogiorno, con questa tipologia il capo a frutto si arrampica su graticci orizzontali. Ha il vantaggio di tenere l’uva al riparo dal sole, visto che i tralci formano una “u” al contrario come un tetto vero e proprio.
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