Si sono concluse le attività tecnico-amministrative per avviare la gara di progettazione degli “Interventi di mitigazione del rischio connesso con il fenomeno franoso che ha interessato il settore settentrionale dell’abitato di Civitacampomarano nei mesi di febbraio-aprile 2017”.

Lo annuncia il presidente della Regione Molise, Donato Toma, che è anche commissario straordinario delegato al dissesto idrogeologico.

I servizi messi a gara riguardano la progettazione di fattibilità tecnico ed economica, definitiva, esecutiva, la redazione della relazione geologica, la direzione lavori, il coordinamento per la sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione, nonché rilievi, indagini geologiche-geotecniche e monitoraggio interferometrico. L’affidamento avverrà mediante procedura aperta e aggiudicazione con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa.

L’importo ammonta a € 1.203.903,97 (Iva e oneri esclusi), mentre l’importo totale dell’intervento è di € 8.191.800,00.

L’Avviso della gara – pubblicato oggi 13 aprile 2021, con scadenza alle ore 10.00 del prossimo 18 maggio per la presentazione delle offerte, sul sito di Invitalia, che svolge il ruolo di Centrale di committenza per conto del commissario straordinario delegato – è disponibile al link https://ingate.invitalia.it/…/go/opportunity/detail…

«Abbiamo messo un primo paletto – dichiara il presidente Toma – per la risoluzione dei problemi che hanno comportato enormi disagi alla popolazione di Civitacampomarano. È stato un iter procedurale complesso, che ha richiesto un impegno corale da parte dei diversi soggetti istituzionali chiamati ad intervenire: Regione, Comune, Dipartimento della Protezione civile, Ministero dell’Ambiente. Ora si può partire con la progettazione, che rappresenta il primo step di un percorso finalizzato al raggiungimento dell’obiettivo principale, che è poi quello di mettere in sicurezza l’abitato di Civitacampomarano».

«L’auspicio – aggiunge – è che attraverso la progettazione si arrivi, quanto prima possibile, ad una scelta tecnicamente avanzata e innovativa, che possa costituire un modello virtuoso di riferimento per la risoluzione dei gravi problemi di dissesto che riguardano il nostro territorio ma, direi, l’intero Paese».

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