‘’Noi di Fratelli d’Italia siamo stati i primi a denunciare, con la presentazione di una interrogazione alla Commissione europea a mia prima firma, lo scandalo dello stanziamento di fondi comunitari a beneficio della ristrutturazione della nave di Tito, il Galeb. Da parte nostra è inconcepibile che i soldi dei contribuenti vengano utilizzati per omaggiare un dittatore comunista responsabile di uccisioni di massa, oltre che di vere e proprie pulizie etniche. Per questo troviamo del tutto inappropriato l’entusiasmo del sindaco di Fiume, che ha annunciato la fine in tempi brevi dei lavori che porteranno alla trasformazione della nave in un museo’’.
Con queste parole l’On. Nicola Procaccini, europarlamentare dei Conservatori e riformisti europei, e il deputato Federico Mollicone, responsabile Cultura di FDI, commentano le recenti dichiarazioni del sindaco di Fiume, Marko Filipović, sullo stato dei lavori di ristrutturazione della nave Galeb, appartenuta al dittatore jugoslavo Tito, in parte finanziati per tramite di fondi europei.
‘’Alla nostra richiesta di chiarire la propria posizione rispetto all’opportunità’ di destinare fondi pubblici alla realizzazione di un progetto il cui esito rischia di offrire una visione distorta della storia, la Commissione europea ha affermato che si sarebbe fatta carico di controllare attentamente che le modalità di stanziamento dei finanziamenti ad esso destinati seguissero la legge, e le procedure.
Ora ci aspettiamo che l’esecutivo UE tenga fede a queste parole, e questo affinché vanga evitato che uno dei più sanguinari dittatori comunisti della storia dello scorso secolo venga omaggiato ed addirittura riabilitato a spese dei nostri cittadini, ricordando anche che nel settembre 2019 il Parlamento UE ha approvato una risoluzione di condanna dei crimini commessi dai regimi totalitari comunisti’’, concludono Procaccini e Mollicone.
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