TAC DEL TORACE SENZA MEZZO DI CONTRASTO AIUTA A PREVENIRE EVOLUZIONE VERSO LA FIBROSI POLMONARE

Esistono diverse patologie che un paziente può riscontrare, anche dopo aver superato la polmonite da COVID-19 ed essere stato attestato come negativo.

Numerosi studi scientifici hanno dimostrato la presenza della cosiddetta “Sindrome post-Covid”, indicando con questa espressione un’intera famiglia di disturbi che permangono nel tempo e di cui è necessario occuparsi a fini riabilitativi.

Tra questi disturbi il più frequente è sicuramente l’affaticamento respiratorio dopo sforzi di breve durata dovuto alla perdita della capacità ventilatoria.

L’infezione polmonare da COVID-19 può, infatti, determinare lo sviluppo della fibrosi polmonare che riduce l’elasticità del polmone limitandone la corretta espansione con conseguente riduzione degli scambi di ossigeno.

Per conoscere il quadro polmonare nel periodo successivo alla fase di polmonite virale, il Servizio di Diagnostica per Immagini del Fatebenefratelli di Benevento, diretto dal dott. Carmine Manganiello, ha applicato un protocollo di studio del torace con la TAC di ultima generazione in grado di predire l’evoluzione verso la fibrosi polmonare e prevenirne le conseguenze.

Questo percorso consente di apprezzare le alterazioni della struttura polmonare simili alla fibrosi e di confrontare il volume polmonare ben areato con il volume polmonare interessato dalle lesioni della pregressa polmonite interstiziale.

Attraverso la valutazione TAC di tipo quantitativo del torace dei pazienti guariti dalla polmonite interstiziale da COVID-19 è possibile dare indicazioni allo pneumologo e al fisiatra circa la terapia più appropriata per prevenire la fibrosi polmonare.

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