di Franco Assaiante

 

In questi giorni stiamo assistendo ad una recrudescenza del problema sanitario, legato alla nuova espansione della pandemia, tramite il contagio del virus Covid-19, ritornato ai numeri dell’aprile scorso (ieri oltre 3678 casi).

Diversi sono i fattori che stanno determinando l’attuale situazione: superficialità nei comportamenti ludici, ricreativi e politici – sociali delle persone, soprattutto fra i più giovani, con assembramenti e mancanza delle più elementari forme del rispetto, nonché delle principali regole di prevenzione: mascherine, distanziamento sociale e iginene personali e sanificazione dei luoghi; ma certamente incidono pesantemente anche i forti ritardi negli interventi di programmazione e, soprattutto, quei particolari interventi adottati per il settore dei trasporti, chiaramente in forte contraddizione con i giusti provvedimenti restrittivi, che si andavano assumendo, al fine di prevenire tutte le situazioni di grave rischio che si potevano presentare negli ambienti scolastici, ospedalieri e nelle strutture pubbliche (P.A. – Previdenza – Assistenza – Fisco) e private (Banche, Poste ecc.), il cui personale opera a stretto contatto con le persone, per le operazioni del caso. Da osservare che in precedenza, soprattutto da luglio sino al termine del lockdown, le direttive impartite per viaggiare sui mezzi pubblici, erano improntate alla salvaguardia, alla tutela della persona, tramite regole rigide nel mantenimento delle distanze oltre, ovviamente, all’uso della mascherina ed ai consigli del lavarsi frequentemente le mani; possiamo garantire che le persone hanno accolto favorevolmente e rispettato tali decisioni, come al contrario hanno fortemente contestato la decisione presa dal Governo, contemporaneamente alla riapertura delle scuole, di “CONSENTIRE” ai veicoli del trasporto pubblico di viaggiare “fino alla capienza dell’80% del mezzo”.

Tale provvedimento, oltre che contradditorio, come anticipato, è chiaramente assurdo e sbagliato. E’ certamente un errore/un rischio consentire l’affollamento di persone – bambini, giovani, donne adulti ed anziani – in spazi così ristretti, quando bisogna invece operare per mantenere maggiori – e non minori – misure di prevenzione, per la tutela primaria della salute e della stessa esistenza delle persone, avendo verificato che il grave problema del virus è ancora lontano dall’essere risolto nei tempi brevi, come – appunto – dimostrato dai casi di ritorno in forte rialzo.

Il tutto è fondamentale per tutelare, non solo la fascia dei cittadini anziani, perché più deboli ed esposti, ma anche per il bene dei nostri figli e nipoti in tutti gli ambienti, quindi anche nel settore dei trasporti, sia per gomma che per ferro, che per mare o in aereo. Occorre tempestivamente trovare le giuste soluzioni, interagendo a livello complessivo attraverso la riparametrazione dei servizi, ad esempio scaglionando gli orari di apertura e chiusura di scuole, uffici, negozi, e tenendo ben presente il problema sociale ed economico, intervenendo sul potenziamento dei mezzi, anche tramite convenzioni limitate al periodo di risoluzione della presente problematica. Sicuramente non dobbiamo cedere al panico, purtroppo però sappiamo quanto grande è ancora il rischio di una forte ripresa del virus, addirittura con maggiore incidenza sulla salute dei soggetti più giovani, come ben evidenziano le ultime statistiche sui dati giornalieri che, inevitabilmente, determinano pesanti ricadute in tutte le strutture sociali e nei propri nuclei familiari, con gravi conseguenze, soprattutto, in quest’ultimo per le persone anziane o più deboli. Per questo sollecitiamo a rivedere correttamente le misure adottate per il trasporto pubblico, mantenendo rigidamente le 3 regole fondamentali: DISTANZIAMENTO, MASCHERINA ED IGIENE DELLE MANI. Nel contempo, rivolgiamo un forte invito, soprattutto alle persone anziane – per il nostro stesso benessere – a vaccinarsi prontamente, per limitare la causa dell’infezione contro l’influenza, in attesa dello specifico vaccino anti Covid 19, in via di sperimentazione, ma non sembra essere lontano dalla somministrazione al pubblico, considerati i test positivi effettuati sulle persone, dal mese di agosto, dall’Istituto Spallanzani di Roma.

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