Sogno n.1 ed oltre
Direttore d’Orchestra Geoff Westley
Maestro del Coro Felice Cavaliere
Solisti Peppe Servillo e Ilaria Pilar Patassini
Orchestra Filarmonica “Giuseppe Verdi” di Salerno
Coro del Teatro dell’Opera di Salerno
Sogno n.1
È il Settembre del 2011, Geoff Westley (frequentatore della musica italiana sin dai tempi di Lucio Battisti, di “Una donna per amico” e “Una giornata uggiosa”) rilegge Fabrizio de André in maestosa chiave orchestrale con l’imprimatur di Dori Ghezzi e della sua etichetta Nuvole Production. Il risultato è “Sogno n. 1”, incontro inedito tra la voce inconfondibile del cantautore (ricavata dalle matrici originali) e i suoni della London Symphony Orchestra, registrati presso gli air studios di George Martin e gli Abbey Road. All’album partecipano anche Franco Battiato e Vinicio Capossela. Battiato duetta virtualmente con de André nella rilettura di “Anime Salve”, mentre la voce di Capossela si inserisce con estrema efficacia nell’atmosfera un po’ circense di questa nuova versione di “Valzer per un Amore”. Dice Dori Ghezzi: ”saprete che Fabrizio aveva intenzione di scrivere quattro notturni, voleva avvicinarsi in prima persona anche al mondo classico.
Le parole delle canzoni di Fabrizio le conosciamo tutti e siccome si è detto spesso, in passato, che per lui i testi erano più importanti delle musiche, volevamo dimostrare che le sue composizioni si prestavano ad un adattamento classico-sinfonico. Io e Geoff siamo entrati subito in sintonia. Ho apprezzato molto le scelte di Westley, compresa quella di evitare i brani più famosi e popolari: in questo lo ha avvantaggiato la sua erginità rispetto al repertorio”. Westley, compositore, produttore e arrangiatore, ha avuto carta bianca. “Per me”, spiega, “Sogno n.1” è un disco di musica classica. Io provengo dal mondo classico ed oggi sono tornato a fare quasi esclusivamente lavori orchestrali. Ho diretto e registrato, evitando di ricorrere ai clic e ad altri accorgimenti di studio. Andavano poi inseriti le voci originali di Faber.
È stato necessario curare con attenzione le scansioni del canto, certe sillabe e certi accenti della parte vocale, ma il fatto che Fabrizio cantasse in modo così libero e poco “quadrato” mi ha aiutato molto. Ho voluto che il canto di Fabrizio fosse al centro con l’orchestra tutta intorno. Ho cercato di scrivere musiche che fossero rispettose dello spirito dei suoi testi. è stata in ogni caso la musica a dettare le mie soluzioni di arrangiamento. Ringrazio Dori per la fiducia concessami ed il coraggio dimostrato nell’approvare le mie scelte; non ha voluto condizionarmi in alcun modo”.
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