“Oggi ho incontrato dei bambini preparatissimi tant’è che sono stati loro a interrogare me, e non il contrario, sui principi della Costituzione italiana. In questo momento i bambini guardano la tv e provano le stesse sensazioni dei più grandi, hanno bisogno di spiegazioni”. Queste le parole del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, intervenuto oggi al Laboratorio di Costituzione organizzato dall’ICS “Japigia II-Torre a Mare” nella scuola dell’infanzia “Lascito Ranieri” a Bari.
Insieme alla dirigente scolastica Serenella Teresa Varrese, il presidente Emiliano ha parlato con i bambini dei principi fondamentali della Costituzione Italiana. “La guerra però non si può spiegare neanche ai nonni, come lo sono io. – ha aggiunto Emiliano a proposito della situazione internazionale e delle ripercussioni che le notizie hanno sui bambini – È una cosa che attiene a quella parte oscura dell’umanità che però i piccoli devono imparare a riconoscere per difendersi e per superarla anche dentro se stessi”.
Nell’incontro, i bambini della scuola “Lascito Ranieri” hanno rivolto tante domande, chiedendo quali sono le funzioni di un Presidente della Regione e cosa sta facendo per difendere il mare. I piccoli hanno anche realizzato dei cuori di carta con su scritte alcune parole chiave della Costituzione: libertà, pace, democrazia , uguaglianza, lavoro.
“Questa – ha spiegato Emiliano – è una scuola che si trova in un posto molto importante della mia vita, perché sorge di fronte all’ex Fibronit. Un luogo a cui abbiamo dedicato tanto tempo ed energie per la sua bonifica. E quindi mi fa venire in mente molti amici. In particolare volevo dedicare questa giornata a Maria Maugeri che ha svolto un ruolo fondamentale, quando ero Sindaco, proprio nel processo che ha portato alla bonifica dell’area”.
“Oggi siamo testimoni di un evento quasi storico, perché lo studio della Carta Costituzionale parte dall’idea che si matura questa consapevolezza già da piccolissimi. – ha aggiunto la dirigente scolastica Serenella Varrese – Sono sorprendenti i nostri bambini per il senso di appartenenza alla nostra Regione e alla nostra Nazione ma anche per la grande serietà con cui affrontano certe tematiche. Questa serietà ci dà la misura di quanto sia importante che il senso del rispetto germogli già da questa età. Sono bambini di cinque anni ma con la maturità di cinquantenni, sicuramente perché scevri da ogni costrizione e privi di ogni impalcatura. E questo li rende veri, unici e quindi in qualche modo già operatori di pace”.
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