Con l’adozione del Piano strategico inizia l’anno zero della Zes Unica, che si dota di una strategia unitaria e di ampio respiro pur tenendo conto delle diversità territoriali. Un progetto che disegna una grande aria unitaria e competitiva di attrazione degli investimenti.

Il Piano definisce la politica di sviluppo delle regioni del Mezzogiorno che rientrano nella ZES Unica, individuando i settori da promuovere, quelli da rafforzare, gli investimenti e gli interventi prioritari della Zona Economica Speciale. L’iniziativa punta a sostenere non soltanto la nascita di nuove attività produttive ma anche la crescita e lo sviluppo delle esistenti.

Nel documento sono state identificate nove filiere da rafforzare (agroindustria, turismo, elettronica&ICT, automotive, Made in Italy, Chimica e farmaceutica, Navale e cantieristica, Aerospazio e Ferroviario) e tre tecnologie da promuovere (le tecnologie digitali, il cleantech e il biotech).

Il Piano è il risultato di un percorso di partecipazione avviato dalla Struttura di Missione ZES e che ha previsto un intenso dialogo con le amministrazioni centrali, con le Regioni, con i rappresentanti delle amministrazioni locali, Anci, Upi e il partenariato economico-sociale. In parallelo è stato costituito un gruppo tecnico di alto livello composto da esponenti designati da istituzioni e associazioni quali CNEL, Banca d’Italia, Banca Europea degli Investimenti, OCSE, Cassa Depositi e Prestiti, ISTAT, Censis, Confindustria, Svimez, Assonime. 

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