“E’ PER ME MOTIVO DI PARTICOLARE SODDISFAZIONE LA SCELTA DELL’AMMINISTRAZIONE DI RITENERE STRATEGICO L’INTERVENTO DI RIGENERAZIONE URBANA DELL’EX TABACCHIFICIO DI VIA XXV LUGLIO.
Me ne compiaccio con il Sindaco, anche se non posso fare a meno di osservare che meglio sarebbe stato far partire il progetto nel quadro degli interventi immediatamente finanziabili con il PNRR. Era una delle principali proposte del mio programma di candidato Sindaco. Ed aggiungo che emerge una piena sintonia anche sulla destinazione della struttura una volta riqualificata: avanzai l’idea di un centro congressuale all’avanguardia perché in città manca una soluzione idonea ad ospitare congressi con centinaia di partecipanti. Ricordo ancora l’esperienza di alcuni fa, allorquando un’associazione di medici specializzati, avendo deciso di svolgere un convegno nazionale a Benevento, dovette attrezzare apposite strutture amovibili nella centrale Piazza Castello. Peraltro la carta del turismo congressuale, integrando le ulteriori offerte in campo culturale, religioso, naturalistico ed enogastronomico, si risolverebbe a beneficio dell’intera economia locale, e rilancerebbe i servizi di accoglienza del Rione Ferrovia, già interessato di recente da positivi investimenti nel settore alberghiero.
Aggiungo, tuttavia, che gli spazi dell’ex tabacchificio sono talmente ampi da consentire la fattibilità di un progetto ancora più intrigante ed ambizioso.
In quei capannoni potrebbero trovare ospitalità le numerose espressioni del settore artistico, culturale e creativo della città: un luogo deputato alla contaminazione delle diverse esperienze, alla aggregazione e alla socialità, dove sia possibile trovare palcoscenici e ristoranti, spazi espositivi e sale per concerti e proiezioni, librerie e aule per percorsi formativi. Un primo passo verso la costituzione di un incubatore per le imprese culturali e di un centro sperimentale per la produzione artistica multidisciplinare.
Nella pubblicazione “Spazi del possibile” (F.Angeli editore) si parla di “ecosistema di innovazione” proprio con riferimento ai centri culturali rigenerati e gestiti in partnership da pubblico e privato. Nella buona sostanza la ridefinizione dei luoghi non può che essere l’obiettivo primario di un progetto di rigenerazione urbana, in cui diventa centrale il contenuto e non il contenitore.
Ed allora auguriamoci che l’iniziativa vada in porto e che, con la determinazione che necessita in questi casi, si possa recuperare il tempo perduto”.
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