“CONSOLIDIAMO E METTIAMO A SISTEMA LA RETE DI ECCELLENZE DEL SETTORE E LANCIAMO UN NUOVO BANDO RISERVATO A STARTUP, DONNE E GIOVANI INNOVATORI PER PROGETTI AD ALTO CONTENUTO TECNOLOGICO E INNOVATIVO”.
Per sostenere le eccellenze culturali del territorio e trasformarle in un’opportunità per il sistema Paese, la Regione Lazio ha presentato questa mattina, presso la Galleria Borghese a Roma, il programma e il nuovo bando del Distretto Tecnologico per i Beni e le Attività Culturali del Lazio.
Hanno partecipato all’evento, tra gli altri, il Ministro della Cultura, Dario Franceschini; il Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti; il Prorettore alla ricerca di Sapienza Università di Roma e presidente del Centro di eccellenza DTC Lazio, Maria Sabrina Sarto; l’assessore allo Sviluppo Economico, Commercio e Artigianato, Università, Ricerca, Startup e Innovazione della Regione Lazio, Paolo Orneli.
L’incontro ha evidenziato come nel Lazio l’industria culturale sia in grado di creare ricchezza e lavoro, grazie al suo straordinario patrimonio di Beni e di Attività connesse e integrate con il mondo della produzione, della ricerca e dell’università, e con un ecosistema attivo di startup, innovatori e creativi unico in Italia e su cui la Regione Lazio ha puntato per favorire la ripresa economica e sociale.
Un ruolo strategico, come indica il report “Io sono Cultura 2021” della fondazione Symbola: il Lazio nel Sistema Produttivo Culturale e Creativo italiano risulta essere la seconda regione per generazione di ricchezza e occupazione con 13,5 miliardi di euro e circa 190 mila lavoratori. Nel Lazio risiede il 13,4% delle imprese nazionali del settore, ben 36.739. Il Lazio è inoltre primo nel settore cinema, audiovisivo e musica, con l’11,9%in termini di specializzazione, rispetto a una media nazionale del 6%.
“Si dice spesso che l’Italia non sappia valorizzare il suo enorme patrimonio di bellezza, storia, cultura. Noi nel Lazio, da uno dei luoghi a più alta densità di bellezza della Terra, stiamo cercando di cambiare le cose e proporre un modello innovativo di politiche. Coinvolgendo i giovani, utilizzando le opportunità che dischiudono le nuove tecnologie, creando attorno alla bellezza occasioni di conoscenza, di lavoro di qualità, di sviluppo. Il Distretto Tecnologico Culturale è la prova tangibile di quanto si può fare per generare dalla cultura valore aggiunto e lavoro, dando protagonismo alle nuove generazioni e ai tanti talenti della creatività e dell’innovazione che abbiamo. Andremo avanti, anche con nuovi importanti investimenti, perché la cultura e la bellezza dovranno essere pilastri fondamentali nel nuovo modello di sviluppo per il dopo-Covid”. Ha dichiarato il presidente Nicola Zingaretti.
Il sistema produttivo culturale del Lazio si articola in quattro macrosettori: industrie creative (architettura, comunicazione, design), industrie culturali propriamente dette (cinema, editoria, videogiochi, software, musica e stampa), patrimonio storico-artistico (musei, biblioteche, archivi, siti archeologici e monumenti storici), performing arts e arti visive. A questi si aggiungono le imprese cosiddette creative-driven, ossia non direttamente riconducibili al settore, ma che impiegano in maniera strutturale professioni culturali e creative come, ad esempio, la manifattura evoluta o l’artigianato artistico.
“Il DTC Lazio rappresenta un grande cantiere aperto pensato per la valorizzazione tecnologica, dalla conservazione alla fruizione, di un patrimonio storico culturale di inestimabile valore. Offriamo spazi, opportunità, incentivi ai giovani, alle imprese e a tutti coloro che operano nel mondo della cultura e della creatività, per supportare progetti sostenibili in grado di coniugare crescita economica, innovazione e coesione sociale, valorizzando le relazioni con le altre istituzioni, con gli operatori dell’innovazione e con le infrastrutture del sapere e della ricerca. Con il lancio del nuovo bando, in particolare, vogliamo sostenere la nascita e lo sviluppo di imprese che realizzano attività ad alto contenuto tecnologico e innovativo per i Beni Culturali, perché il rilancio della Regione passa attraverso la valorizzazione della creatività dei giovani e delle donne del nostro territorio”. Ha dichiarato l’assessore Paolo Orneli.
Tra i maggiori progetti regionali e nazionali in questo particolare ambito d’intervento, il Distretto Tecnologico per i Beni e le Attività Culturali del Lazio (DTC) è nato da un Accordo di Programma Quadro tra Regione Lazio, Miur, Mic e Mise con un finanziamento iniziale di 41,7 Milioni di euro per realizzare 5 grandi interventi.
Il primo intervento è stato avviato nel 2018 con la nascita del Centro di Eccellenza DTC Lazio, punto di riferimento per il sistema culturale italiano, che ha tra i soci fondatori le Università Sapienza, Roma Tre, Tor Vergata, Tuscia, Cassino e del Lazio meridionale, insieme a ENEA, CNR e Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, con un finanziamento iniziale della Regione Lazio e del Miur di 6 Milioni di euro, incrementati dalla Regione di altri 3 Milioni di euro nel 2021, visti gli ottimi risultati raggiunti.
Operativamente, il Centro di eccellenza DTC Lazio è costituito da tre hub tecnologici che riguardano le tecnologie digitali e la virtualizzazione, le tecnologie per diagnostica, conservazione e restauro e le tecnologie per la progettazione e gestione delle risorse. Con 275 tra laboratori e istituti di ricerca divisi in 12 reti e 6 differenti unità di ricerca, Il DTC Lazio ha lo scopo di aggregare le tecnologie e il know-how degli enti fondatori per integrare le competenze tecnologiche da applicare alla conservazione, valorizzazione e promozione del patrimonio storico-artistico regionale, connettendo il mondo della ricerca con quello dell’impresa e delle istituzioni.
Il Centro di eccellenza ha finora attivato in totale 21 master, 10 Corsi di Alta Formazione, 2 Corsi di Apprendimento Permanente di rilevanti dimensioni, 9 MOOC (Massive Online Open Course) e 8 progetti di altra tipologia tra summer/winter school, training camp e contamination lab, concedendo oltre 430 Borse di studio. Inoltre, sono stati finanziati 38 Progetti di ricerca sviluppo e innovazione che coinvolgono attualmente oltre 100 tra dipartimenti universitari, laboratori e istituti di ricerca insieme a 88 imprese e 35 titolari di beni culturali.
Il secondo grande intervento ha riguardato la valorizzazione del patrimonio culturale della Regione attraverso la ricerca e lo sviluppo di tecnologie per la conservazione, fruizione e gestione, innovative a livello internazionale.
Ad oggi si è conclusa la fase relativa alla progettazione, partita nel 2020, con 49 progetti tutti completati per un finanziamento complessivo di oltre 3,8 milioni di euro. La seconda fase sostiene adesso la realizzazione di questi progetti di estrema rilevanza strategica e culturale per il territorio e coinvolge 95 Comuni per la valorizzazione di 246 Luoghi della Cultura. L’investimento complessivo per l’intervento supera i 23 milioni di euro di fondi già disponibili, che saranno ulteriormente incrementati con altre risorse nella nuova programmazione
Le nuove tecnologie applicate al patrimonio culturale possono giocare, dunque, un ruolo fondamentale e positivo nel miglioramento delle condizioni e nell’incremento della pubblica fruizione dei beni culturali, modernizzandone l’offerta. Ad esempio, nuove tecnologie quali realtà virtuale, realtà aumentata, ologrammi interattivi, modelli 3d, catalogazione massiva digitale, favoriscono la messa a disposizione del pubblico delle opere e rendono il patrimonio culturale più evidente, comprensibile e fruibile a cittadini e visitatori attraverso il web.
Il terzo intervento targato DTC Lazio partirà il prossimo 8 marzo. Si tratta di “Start Up DTCLazio” che, con una dotazione di 3 milioni di euro, sostiene la nascita e lo sviluppo di piccole imprese in fase di avviamento e che realizzano attività ad alto contenuto tecnologico e innovativo nel settore delle tecnologie per i Beni e le Attività Culturali.
È riservato alle società di capitali costituite da non oltre 54 mesi, e fino al giorno precedente alla presentazione della domanda, che siano Piccole Imprese non quotate e che non abbiano mai distribuito utili.
È quindi un bando a cui possono partecipare anche studenti e giovani ricercatori che ancora non hanno una società, ma che intendono costituirla nei prossimi mesi.
Il contributo è a fondo perduto per un massimo di 150 mila euro ed è composto da due quote: una è rapportata all’importo dei conferimenti di capitale in denaro appositamente sottoscritti e versati per realizzare il Piano di attività agevolato e non può superare i 100 mila euro; un’altra quota è pari a 20 mila euro per ogni assunzione annua di Risorse Umane Qualificate a tempo determinato o indeterminato.
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