CONFARTIGIANATO, A GIUGNO IL BILANCIO NEGATIVO SALIRÀ 10 MLD

La riduzione dei consumi nel 2020, il primo anno della pandemia, ha comportato per le imprese romane una perdita complessiva di quasi 4 miliardi di euro. Se a questo si sommano le conseguenze dell’assenza di turismo, la perdita delle imprese romane sale a quasi ad 8 miliardi di euro.

Precisamente a 7,7 miliardi. E’ quanto emerge da un’indagine della Confartigianato di Roma.

Tra i settori più colpiti: l’abbigliamento e le calzature, la ristorazione, i servizi culturali e ricreativi. “La sola ristorazione nel 2020 subisce una riduzione complessiva di 2 miliardi e mezzo, il settore dell’abbigliamento e calzature di 600 milioni, il settore ricreativo di oltre 1 miliardo e 300 milioni”, segnala Confartigianato.

Da un’indagine condotta presso le imprese romane, il 52% degli intervistati ritiene che il ritorno alla normalità potrà avvenire solo nella primavera del 2022. I più ottimisti (21%) vedono nell’autunno del 2021 la ripresa. Il 2021 è visto essenzialmente come un anno di ulteriori sofferenze. Il 22% ritiene che nel primo semestre 2021 avrà una riduzione dei ricavi superiore al 50%, il 9% avrà una riduzione tra il 30 ed il 50%, il 39% una riduzione tra il 15 ed il 30%.

Il 30% ritiene che non subirà alcuna contrazione dei ricavi.

Le misure ritenute fondamentali per sostenere la ripresa vengono rispettivamente indicate nella riduzione della pressione fiscale (27%) nella semplificazione amministrativa (23%), nell’accesso al credito (20%). Alla luce della scadenza del divieto dei licenziamenti, il 61% degli intervistati pensa che manterrà gli attuali collaboratori, il 14% che sarà costretto a rinunciare alla stragrande maggioranza dei collaboratori, mentre il 25% ritiene che dovrà fare a meno di qualche collaboratore.

Considerando l’andamento della pandemia e le percezioni degli imprenditori nei primi 6 mesi del 2021 si avrà certamente una riduzione di ulteriori 3-3,5 miliardi che porterà a giugno il bilancio della pandemia ad oltre 10 miliardi di perdita di fatturato. Più del 30% delle attività artigiane rischia di chiudere.

Leave a Reply

  • (not be published)