Dopo la sottoscrizione del nuovo contratto della dirigenza, la Città metropolitana ha ridefinito l’organizzazione interna dell’Ente, guardando a un molteplice obiettivo di semplificazione dei processi e alla parità di genere, risparmio, innovazione, miglior funzionamento e capacità di erogazione dei servizi. Un risultato che colloca l’Ente metropolitano di Roma tra i primi in Italia.
Dagli organi di vertice agli uffici centrali, fino ai singoli dipartimenti, la nuova macrostruttura riduce in parte le strutture di riferimento e rimodula gli uffici secondo una miglior logica di connessione e una maggiore capacità di rispondere, in termini di programmazione ed erogazione dei servizi, all’attuazione degli indirizzi politici e alla semplificazione della gestione interna, producendo consistenti risparmi.
“All’interno dell’ente metropolitano insistono professionalità importanti e qualificate, che è doveroso mettere in condizioni di operare al meglio e in modo proattivo nell’esercizio delle proprie funzioni; sia quelle di coordinamento strategico e di servizio ai comuni del territorio, sia quelle di diretta competenza, come viabilità, edilizia scolastica, tutela ambientale. Prosegue quindi un processo di attenta rimodulazione di tutte le componenti funzionali dell’ente, volto all’ ottimizzazione dei servizi e alla razionalizzazione dei costi.
Innovare la PA vuol dire anche guardare a un più efficace funzionamento interno e a una più chiara individuazione di centri di diretta responsabilità. Nel tempo, con la riduzione del personale dirigente, si è dovuto ricorrere a soluzioni ponte, come l’affidamento di incarichi ad interim, che, sia con il contratto dirigenza che con la riorganizzazione appena approvata, sono stati ridimensionati e riordinati.
Di rilievo l’attenzione alle pari opportunità e la presenza, tra i capi dipartimento e i ruoli dirigenziali, delle donne. Una scelta importante di questo Ente che contribuisce a colmare un gap storico dell’intera pubblica amministrazione, che, come e più che nel mondo privato, vede le donne meno presenti in tali ruoli. Anche questo aspetto è legato a doppio vincolo ad elementi innovativi presenti nella contrattazione, che ha dato ampio valore alla conciliazione e alla parità di genere.
Nell’augurare buon lavoro ai dirigenti e ai capi dipartimento che hanno acquisito nuovi incarichi, nel pieno rispetto dei principi e delle norme su rotazione e anticorruzione, esprimo la mia gratitudine a tutti i referenti che hanno contribuito a ridisegnare l’ente metropolitano, guardando in primis alla capacità di innovare e rinforzare la capacità d’azione per il futuro, dopo gli anni difficili di mutamenti di forma e ruolo di questo livello di governo e contrazioni economiche. L’ente metropolitano serve, è strategico per lo sviluppo dei territori e funziona: ed è questo che continua a guidare ogni nostra azione” .
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