Il ministro Carfagna aveva promesso che l’Accordo di partenariato tra Italia e Unione Europea per programmare l’utilizzo dei Fondi strutturali 2021-2027 sarebbe arrivato entro l’estate. E l’obiettivo sembra ormai a portata di mano: sono pochissimi i dettagli ancora oggetto di confronto.
I regolamenti europei che disciplinano i Fondi strutturali e d’investimento sono stati pubblicati ieri sulla Gazzetta Ufficiale dell’UE e sono da oggi in vigore. Si tratta del primo passaggio formale, che precede la definizione dell’intesa con i singoli Stati membri.
Nel frattempo, i colloqui tra Roma e Bruxelles si sono intensificati e ieri il ministro per il Sud e la Coesione territoriale ha avuto un confronto diretto con il commissario europeo per la Coesione e le Riforme, Elisa Ferreira.
Carfagna ha illustrato i 10 Programmi Operativi Nazionali (PON) presentati dall’Italia, con particolare attenzione al nuovo PON Salute, rivolto all’innovazione tecnologica in campo sanitario, e al PON Legalità, progettato in maniera più definita rispetto al ciclo 2013-2020.
L’impegno preso dal ministro per il Sud e la Coesione territoriale con l’esponente della Commissione UE è stato quello di monitorare le azioni incluse nei vari PON, per evitare sovrapposizioni con i progetti finanziati con il PNRR. Un elemento sul quale anche Bruxelles sarà particolarmente attenta.
Al centro del confronto tra Carfagna e Ferreira è stato anche il nuovo ruolo che assume l’Agenzia per la Coesione territoriale, grazie alle norme inserite nel decreto-legge “Semplificazioni”. L’Agenzia, infatti, potrà esercitare poteri ispettivi e di monitoraggio sui programmi finanziati dai fondi di coesione europei e/o nazionali e potrà anche intervenire in sostituzione degli enti che dovessero mostrare ritardi o inadempimenti nella loro azione. Infine, potrà anche assumere le funzioni di soggetto attuatore degli interventi, attraverso una centrale di committenza.
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