di Andrea Greco
La riapertura delle sale operatorie dell’ospedale ‘Caracciolo’ di Agnone come concepita dall’Asrem non può essere assolutamente soddisfacente.
Nella delibera del direttore generale dell’Azienda sanitaria regionale, si parla infatti di interventi di chirurgia ambulatoriale complessa. Una cosa in parte diversa dalla ‘day-surgery’ annunciata anche dal commissario alla Sanità, Donato Toma, durante l’ultimo Consiglio regionale.
Se è vero quindi che con la riapertura delle sale operatorie del ‘Caracciolo’ chiuse dal 2019 un primo passo è stato fatto, al tempo stesso restano tanti gli interrogativi da chiarire. Su tutti, quello del personale da impiegare, affinché il servizio possa essere svolto in maniera efficiente e soprattutto in sicurezza.
L’azienda dovrebbe confrontarsi con le maestranze, tutte, per trovare la migliore armonia e la cooperazione che serve per partire con il piede giusto.
La volontà di tornare in reparto in maniera del tutto gratuita manifestata dell’ex primario di Chirurgia del ‘Caracciolo’, Nicola Iavicoli, è quindi un’opportunità che non possiamo lasciarci sfuggire. A maggior ragione se consideriamo che la sanità molisana soffre ormai da tempo immemore di una cronica carenza di medici.
Il risultato da raggiungere deve mirare a garantire il diritto alle cure di tutti i cittadini. E in tal senso non possono esistere colori politici. Ecco perché chiunque appoggerà questa battaglia troverà da parte nostra massima collaborazione.
La riattivazione delle sale operatorie dell’ospedale di Agnone, costate fior di quattrini, oltre a ridare dignità ad un’intera area può contribuire all’abbattimento delle liste di attesa per gli interventi programmati, ad oggi bloccati a causa della pandemia.
Una possibilità che, oltretutto, andrebbe considerata anche per altri presidi, come quello di Larino.
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