MELONE RACCONTA DI UN’ESCLUSIONE IMMOTIVATA DALLA LISTA PER IL VOTO ALLE PARLAMENTARIE ON LINE IL GIORNO PRIMA DEL “REFERENDUM” INTERNO AGLI ISCRITTI AL MOVIMENTO.

Nessuna risposta daI vertici dei 5stelle. E allora scoppia una vera e propria bufera sul gruppo dirigente capeggiato da Giuseppe Conte, il caso nasce dall’esclusione dalla corsa verso la candidatura alle europee di due nomi eccellenti del Movimento 5 Stelle: l’ex magistrato pugliese Francesco Mandoi e l’avvocato campano Angelo Melone, entrambi candidati alle parlamentarie grilline per il collegio Sud ed “eliminati” di netto dalla lista dei nomi proposti al voto degli iscritti.

“I vertici del Movimento 5 Stelle mi hanno chiesto di ritirarmi dalla corsa, proprio nel giorno in cui il mio nome sarebbe stato messo ai voti sul portale M5S per le europarlamentarie…”, dichiara il legale napoletano Angelo Melone. Dopo aver presentato la sua auto-candidatura, racconta Melone sul sito del Movimento per la definitiva composizione delle liste di candidati per la circoscrizione Sud per le prossime elezioni europee, sarebbe intervenuta a suo dire “la mano dei vertici pentastellati per metterlo fuori gioco” riferisce Melone: “Mi hanno chiesto, senza alcuna motivazione, di ritirare la candidatura. Anzi, hanno fatto recapitare questo messaggio da una parlamentare”.

L’avvocato campano precisa anche di aver ricevuto delle sollecitazioni da alcuni componenti della segreteria del presidente del Movimento, Giuseppe Conte: “Ho ricevuto messaggi da un suo strettissimo collaboratore, il quale mi sollecitava a inviare la mail contenente la rinuncia all’auto-candidatura”. Nessuna spiegazione è stata data all’avvocato Melone, nessuna spiegazione: “Del resto, loro da statuto hanno la possibilità di escludere arbitrariamente qualsiasi persona” precisa l’interessato.

A quanto sembra quello di Melone non sarebbe l’unico caso. Egli rivela anche: “Mi hanno riferito che stessa sorte sarebbe toccata all’ex magistrato salentino Francesco Mandoi, già sostituto procuratore presso la Direzione nazionale antimafia. Mandoi si è candidato all’uninominale nel 2022 nel collegio di Bari e non è stato eletto. Poi ha manifestato la sua disponibilità a candidarsi all’Europarlamento, attraverso il sistema delle parlamentarie. So che Conte in persona lo ha chiamato per chiedergli di farsi da parte…”. Ma va precisato che alla dichiarazione di Melone non è seguita né una smentita né una dichiarazione di conferma da parte dell’ex sostituto procuratore dott. Francesco Mandoi. Ricordiamo che lo stesso Mandoi è stato nominato dal Capo del Governo di Tirana, Edi Rama, consulente e garante sull’accordo sui migranti tra Italia e Albania “per la lotta alla corruzione”.

Sulle motivazioni dell’esclusione Melone dichiara che “spiegazioni ufficiali non ci sono, ma ci sarebbero questioni di equilibri politici territoriali da mantenere”. Non sembra che ad oggi i vertici del Movimento 5 Stelle abbiano rilasciato dichiarazioni per smentire quanto riportato dall’avvocato Melone, né naturalmente sono in nostro possesso prove che possano confutare o smentire quanto affermato dal presunto candidato alle parlamentarie dei 5 Stelle. Di certo una vicenda che si contorna quanto meno di un notevole grado di ironia e paradosso, il Movimento di Giuseppe Conte, se fosse vero quanto riportato, si muoverebbe secondo la più classica delle metodologie ironicamente complottiste di borgata: fate come dico ma lasciatemi fare come faccio.

L’unica dichiarazione che trapela dal quartier generale del Movimento 5 Stelle è improntata  esclusivamente “a tutela e garanzia dei diritti degli stessi interessati”.

Le “decisioni adottate sono in linea con le previsioni statutarie – precisano i pentastellati – che consentono, fino al completamento dell’iter di formazione delle liste, di valutare o meno l’esclusione di candidati”. Insomma nulla da fare per i due presunti candidati, probabilmente la prossima volta dovranno rivolgersi ad altri partiti per chiedere più modestamente una candidatura, che a ben vedere non si nega più a nessuno.

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