“La Basilicata ha perso in 10 anni 2705 imprese. L’Assessore Cupparo costruisca un percorso di rilancio del settore, coinvolgendo associazioni di categoria, imprese, scuola e università. I dati diffusi dalla CGIA Mestre disegnano una inesorabile parabola di declino del comparto artigiano italiano, coinvolgendo pesantemente anche la nostra regione Basilicata: dal 2012, in 10 anni, abbiamo perso ben 2705 imprese. Oggi sono solamente 11.356 (-19.5%) mentre in Italia se ne sono perse oltre 410.000, di cui 73.000 solo nell’ultimo anno.
E’ un grave campanello di allarme per un comparto che rischia di sparire, con ripercussioni inimmaginabili per famiglie, occupazione, economia italiana se non si attueranno politiche che rendono nuovamente i vecchi ed i nuovi “mestieri” attrattivi puntando su innovazione, ricerca, formazione in azienda e la promozione dell’artigianato di qualità.
Il cosiddetto Made in Italy di cui tanto si parla ma sempre troppo poco si fa, proviene soprattutto da artigianato e agroalimentare, che sono proprio i due settori di cui si caratterizza l’economia anche lucana. Entrati in piena crisi anche perché non risultano più attrattivi per i giovani a causa della bassa redditività, dall’impegno necessario, e di una cultura del lavoro sempre meno presente oltre che dal poco sostegno ai processi di innovazione, formazione e promozione che le aziende, quasi sempre piccole e medie, ricevono dalle istituzioni.
In attesa che il Governo nazionale, anche con politiche fiscali mirate, dia le proprie risposte, in Basilicata abbiamo la Legge Regionale N. 29 del 2015 ‘Nuova legge organica in materia di artigianato’. Legge finanziata con un mio emendamento nel 2022, per 500.000 euro, per la prima volta dopo sette anni, per l’artigianato, che tarda ad essere attuata ed implementata.
A distanza di due anni, infatti, andrebbe ulteriormente finanziata e, soprattutto, applicata immediatamente perché possa iniziare a produrre effetti dato l’enorme ritardo accumulato.
E’ all’Assessore alle attività produttive Cupparo che chiediamo di costruire con le associazioni di categoria, il mondo della scuola, l’università e le istituzioni, un percorso di rilancio e valorizzazione concreta e duratura nel tempo, che consenta ai giovani lucani di poter trovare stimoli nuovi anche nell’autoimpresa, per avvicinarsi a un comparto che, da sempre, ha rappresentato per tutti e 131 comuni della nostra regione la nostra peculiare identità.
L’artigianato moderno è creatività, tecnologia, innovazione, ricerca dei materiali. Si connette all’agricoltura, al turismo, al commercio, oltre a dare servizi di base alle famiglie, utilizza spesso le nostre risorse naturali quali legno, tufo, pietra, argilla facendole diventare materia prima, con grandi benefici per la collettività.
Per salvare l’artigianato lucano è arrivato il necessario momento di rilanciare totalmente, in una logica di sistema utile a non far demordere e far cadere nella rassegnazione chi oggi ancora combatte e resiste, autentici eroi che andrebbero tutelati e valorizzati come meritano.”
Così in una nota Luca Braia, Italia Viva. Già Consigliere Regionale.
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