Il piccolo borgo di Bisaccia, si caratterizza per la sua struttura medievale. I luoghi più caratteristici del borgo sono il Convento, il Castello Ducale, la Cattedrale e la Chiesa dei Morti.
Tra i prodotti tipici del borgo vi sono i treidde (cavatelli bisaccesi), gli strufoli (strufele, un tipico dolce natalizio) e la squarcella (squarcedda), un tipico dolce pasquale.Bisaccia è un piccolo borgo di origini medievali in provincia di Avellino, il cui territorio era già abitato nel X secolo a.C.
I luoghi più caratteristici del borgo sono il Convento, il Castello Ducale, la Cattedrale in piazza Duomo e la Chiesa dei Morti.
Nel IX secolo a.C. la civiltà di Oliveto-Cairano, proveniente dalla sponda adriatica e approdate in Puglia presso l’Ofanto, risalendo il fiume, fondò villaggi a Cairano e a Bisaccia.
A Bisaccia e Lacedonia i nuovi abitanti ne sostituivano altri dell’età del bronzo. Qui vi costruirono una necropoli (IX-VIII secolo a.C.) con tombe a fossa e tombe dell’età del ferro che convalida l’antica origine di Bisaccia.
In seguito, secondo la tradizione, i Sanniti costruirono sul luogo dove sorge adesso Bisaccia l’antica città di Romulea, dove concentrarono le loro maggiori ricchezze. La città rimase in mano sannita fino al 296 a.C., anno in cui fu attaccata e depredata dai Romani.
Gli Irpini, compresi gli abitanti di Romulea, volendo riacquistare la propria indipendenza da Roma, si ribellarono più volte alla Repubblica romana, alleandosi con i Tarantini di Pirro e i Cartaginesi di Annibale. Dopo la sconfitta di Capua inflitta loro dai Romani, gli Irpini furono ridotti al silenzio e puniti.
Dopo le guerre contro Pirro i Romani, per tener sotto osservazione gli Irpini, costruirono un arx (presidio) a Romulea, sulle rovine dell’Oppidum distrutto nel 296 a.C. Il nome Bisaccia potrebbe derivare dal nome di questo presidio romano (Bis arx) oppure da bis acta (fatta due volte). In età augustea venne costituita una colonia romana a Romulea, la cosiddetta colonia romulensis.
Nel 591 i Longobardi conquistarono l’Irpinia e Bisaccia fino all’arrivo dei Normanni che, guidati da Roberto d’Altavilla detto il Guiscardo (ovvero l’astuto), soggiogò l’intera zona. Nel 1246 il Signore di Bisaccia Riccardo di Bisaccia venne privato del suo feudo dall’Imperatore Federico II in quanto reo di aver partecipato alla Congiura di Capaccio.
Il castello venne ristrutturato da Federico II, il quale lo utilizzò come prigione e visitò Bisaccia nel 1250. Secondo la tradizione locale, Federico II avrebbe usato il castello di Bisaccia come residenza di caccia e sarebbe stato inoltre sede saltuaria della scuola poetica siciliana.
Dal XV-XVI secolo fino al 1861 Bisaccia fece parte del Regno di Napoli (poi divenuto Regno delle due Sicilie nel 1815), che dal 1501 al 1707 fu di dominio spagnolo. Ospitò nel corso dei secoli anche letterati come Torquato Tasso (1588) e Francesco De Sanctis. Nel 1707 il viceré spagnolo Ascalona venne sconfitto dagli austriaci che si impossessarono del Ducato di Napoli e fecero prigionieri il duca di Bisaccia, il viceré e altri nobili.
Tra il 1731 e il 1739 l’Austria fu coinvolta nella guerra di successione polacca nel corso della quale perse il regno di Napoli e di Sicilia sul quale si insediarono i Borboni.
Nel 1805, l’imperatore francese Napoleone Bonaparte occupò il Regno di Napoli, dichiarando quindi decaduta la dinastia borbonica. L’imperatore dei francesi nominò quindi il fratello Giuseppe Re di Napoli. Sotto un’amministrazione prevalentemente straniera,venne abolito il feudalesimo. L’8 marzo 1809, l’ottavo duca di Bisaccia Giovanni Armando Pignatelli morì senza lasciare eredi; il feudo e il titolo di duca di Bisaccia vennero quindi devoluti alla corte regia.
Il Museo civico archeologico di Bisaccia si trova all’interno del Castello ducale e contiene al suo interno numerosi reperti archeologici (tombe, corredi funerari) appartenenti alla Civiltà di Oliveto-Cairano e rinvenuti nel cimitero vecchio di Bisaccia tra il 1973 e il 1996; tra questi, di particolare rilevanza è la tomba della principessa di Bisaccia.
Il vasto territorio di Bisaccia, fin dalla preistoria, è stato sempre utilizzato come sito idoneo all’allevamento dei bovini, ovini e capre. Fin dai tempi più remoti era rinomato e fiorente l’allevamento del bestiame e l’industria della lana.
A Bisaccia, fino agli anni cinquanta, vi erano numerose maestranze locali, addette alla tessitura di tappeti, di coperte da letto e di capi di abbigliamento. Ai piedi del castello ducale di Bisaccia è ancora in attività la produzione di tessuti, tappeti e tanto altro con telaio finlandese.
I prodotti tipici della gastronomia locale sono i treidde (cavatelli bisaccesi), gli strufoli (strufele, un tipico dolce natalizio) e la squarcella (squarcedda), un tipico dolce pasquale.
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