“La kobe competition è uno dei concorsi flautistici più prestigiosi al mondo. La decima edizione è stata un’edizione particolare in quanto si è svolta completamente online sia per la crisi pandemica sia per la guerra Russa- Ucraina. La preparazione per un concorso online è completamente diversa rispetto a quella che si svolge dal vivo perché dal vivo conta come uno sa tenere il palco e come trasmette le emozioni perché c’è un contatto più stretto con il pubblico e la giuria, mentre il video è qualcosa di più freddo, distaccato, ti permette di tornare indietro di qualche secondo, di mettere una pausa.
È stato sicuramente stancante per un perfezionista come me che cerca sempre la perfezione, però è servito perché mi trovo sul gradino più alto del podio, secondo italiano a vincere questo concorso. Non avrei mai immaginato di trovarmi, quando ho iniziato a suonare questo strumento, primo flauto in orchestra, di studiare all’università di musica e teatro di Monaco e vincere il Kobe. Un ringraziamento alle persone che mi hanno sostenuto, alla mia famiglia e ai miei maestri, nel raggiungere questa tappa. Il concorso deve essere qualcosa legato alla musica, all’interpretazione e non pensare a essere il primo. Il concorso ti dà l’occasione di preparare un brano, ti dà un aiuto per la carriera”. Da Monaco, dove sta frequentando l’università, il promettente talento musicale, Mario Bruno, ha raccontato per “Basilicata in podcast” di come è si è preparato per il concorso internazionale di flauto di Kobe svoltosi in Giappone e vincendo la prestigiosa rassegna.
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